In queste pagine cercheremo, da una parte di raccontare come funziona il Fondo con riferimento all'attività di investimento delle risorse - la gestione mobiliare principalmente - e dall'altra di formarci un nostro parere sulla qualità della gestione e sui risultati ottenuti. L’obiettivo è quello di fornire un apporto - modesto - affinchè ogni uno di noi sia in grado di esprimersi ragionatamente sulla gestione, per maturare, nel voto, decisioni ragionate.

C'è anche una pagina con qualche concetto elementare di "finanza", che ci auguriamo possa interessarti nella tua veste di "risparmiatore".

Se arrivi per la prima volta sul blog, ti suggeriamo di incominciare la tua esplorazione dalla pagina "Perchè". Capirai tutto meglio!

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giovedì 2 febbraio 2017

IL BILANCIO TECNICO CON ANNESSI E CONNESSI

Breve nota pratica sulla "costruzione" del Bilancio Tecnico della Sezione 1° e sulle interazioni delle diverse grandezze coinvolte.
Un post "tecnico" e magari un po' noioso, ma essenziale per capire cosa  influisce sulle nostre pensioni.  


Il Bilancio Tecnico

Nei nostri post più recenti (qui e successivi), ci siamo occupati delle decisioni che il CdA del Fondo ha assunto nella sua riunione dello scorso 8 giugno, portate a nostra conoscenza attraverso il verbale della Segreteria Nazionale del successivo 23.
Abbiamo letto che tutti questi provvedimenti comportano ricadute sul Bilancio Tecnico della Sezione 1° (quella cui siamo iscritti noi pensionati "ante").

Ma cos'e questo documento e cosa significa, al pratico, che "ci sono ricadute"?

Cominciamo col dire cos'è: il B.T. è quel documento che ci dice se - o meno - il patrimonio del Fondo quale risultante dal Bilancio Ufficiale ad una certa data, è sufficiente a soddisfare tutti gli impegni futuri, ipotizzando che fossero incassati oggi - sotto sconto - tutti i contributi futuri, e fossero pagate oggi - ancora sotto sconto - tutte le pensioni future fino ad esaurimento di ogni ragione di credito di tutti gli aventi diritto.

Se presto 1.000 €  convenendo la restituzione fra due anni con interessi al 5%, alla scadenza avrò maturato il diritto alla restituzione del capitale 1.000 più gli interessi 5% per il primo anno = 1.050 più gli interessi ancora per un anno sempre al 5% su 1.050.
In totale €  1.102,50 valore che, sappiamo, si chiama "montante".  
Questa è l'operazione, che tutti noi conosciamo, di capitalizzazione composta.

Tra parentesi: "maturare il diritto alla restituzione" non vuol dire "ricevere in restituzione". Che il debitore a scadenza non paghi, è quello che in finanza si chiama "rischio di controparte" o anche "rischio di credito". Ne sanno qualcosa gli obbligazionisti di tante Banche Popolari!

Se io invece dovessi pagare fra due anni la somma di € 1.102,50 quanto dovrei investire oggi ad un tasso del 5% per avere a quella data esattamente quel montante? Questo processo, che va a ritroso rispetto al precedente, è quello che chiamiamo "attualizzazione". E la risposta all'esempio è univoca: dovrei investire (o dovrei pagare oggi) € 1.000 somma che chiamiamo "valore attuale".

Il Fondo ha un "debito" verso gli aventi diritto pari al valore attualizzato di tutte le pensioni future fino al decesso dell'ultimo soggetto. A fronte di questo debito esiste il patrimonio alla data odierna cui va aggiunto il valore attuale dei contributi futuri: se l'attivo (patrimonio + V.A. contributi) copre il passivo  (V.A. pensioni) possiamo dire che il Fondo è in equilibrio.
Se avanzano attivi, il Fondo ha un surplus (avanzo), se gli attivi sono insufficienti, il Fondo ha un deficit (disavanzo).

Il documento che, con i numeri, indica questa situazione si chiama Bilancio Tecnico.

Concetto semplice ma che in una realtà complessa come un/il nostro Fondo Pensione - rammentiamo che la questione riguarda solo la Sezione 1° -  necessita di un grosso lavoro preparatorio.

Il processo di formazione

Bisogna in primis determinare, anno per anno, da oggi e per  30,40, 50 anni e fino comunque a quando esista un avente diritto che deve ricevere una prestazione dalla Sezione, l'ammontare dei flussi finanziari in entrata (le entrate contributive)  ed in uscita  (le uscite per prestazioni): definire cioè un bilancio preventivo dei flussi di cassa.
Insieme ai flussi va determinata l'evoluzione del "patrimonio" sulla base del rendimento presunto, indicato dal CdA.

Tutti i valori così calcolati - che fotografano la situazione del Fondo alla fine di ogni anno del lunghissimo periodo considerato - vanno poi rapportati ad oggi, attualizzando detti valori allo stesso tasso assunto per il rendimento del patrimonio.

Prima di mettere le cifre sulle tabelle, bisogna però che vengano fissate le "regole" sulla base delle quali calcolare le variazioni, rispetto ad oggi, delle grandezze da considerare.
 
Si tratta di definire, cioè dare un valore numerico, a quelle che con termine tecnico, vengono chiamate le "basi tecniche ed ipotesi evolutive" di tre ordini di fattori: il fattore demografico (probabilità di sopravvivenza degli iscritti e familiari, parametri di reversibilità, ecc.), il fattore economico (dinamiche retributive, inflazione, ecc.) ed il fattore finanziario (il tasso di rendimento degli investimenti).
Sono stime molto complesse nelle quali non entriamo volendo qui rappresentare solo il meccanismo di funzionamento del B.T. e l'interdipendenza dei valori definiti dalle stime stesse.

L'elaborazione dei dati attraverso le regole di cui sopra, corretti dove occorra in funzione delle regole statutarie (nel nostro Fondo, l'aliquota di retrocessione) porta alla formazione di un documento di sintesi come quello che segue:
 
 
Documento risultante da una nostra elaborazione, che assume variabili estremamente semplificate, ma rigorosamente corretta nei calcoli finanziari, che non riportiamo qui per intero per non appesantire il post, ma di cui potete prendere visione nella pagina "Vecchi Iscritti" del blog (nella Home Page, seleziona la pagina dalla barra in alto).

Documento da leggere tenendo conto di quanto segue:
(1) :  dalla data di riferimento, all' anno in cui matura il diritto alla prestazione dell'ultimo iscritto; per il nostro Fondo la stima è che si arrivi a metà degli anni 2070. 
(2) : ammontare, anno per anno, dei contributi versati al Fondo da iscritto più azienda; essendo fissati in  percentuale di alcune voci dello stipendio, necessita la precedente definizione dell'evoluzione dei salari su cui calcolare la % di contribuzione. Nel caso poi del nostro Fondo - chiuso a nuovi ingressi - si arriverà ad una certa data alla quale tutti gli attuali "partecipante ante" saranno diventati "pensionati ante"  e le entrate contributive cesseranno, pur continuando ovviamente le uscite per prestazioni (il pagamento delle pensioni). Nell'esempio, questo avviene all'anno 11. 
(3) : somma anno per anno dei valori correnti, attualizzati al tasso di rendimento presunto previsto per gli impieghi. L'ultimo valore della serie rappresenta il dato che appare nel B.T. (tavole 2-3-4 sotto) alla voce "entrate contributive".
(4) :  tiene conto delle uscite per qualunque tipo di prestazione in capo al fondo, sia per rendite già in pagamento - pensioni dirette e reversibilità - che per quelle maturate da chi è ancora "attivo". L'evoluzione della voce è funzione, oltre che delle  dinamiche demografiche (decessi), anche del rendimento previsto per gli attivi limitatamente alla percentuale di retrocessione in vigore: nella previsione, con i parametri in vigore dal 2016 e fermo ogni altro fattore, le pensioni aumentano  anno per anno del 2,56%  pari al 64% (aliquota di retrocessione) del tasso di rendimento presunto del 4% (su questo punto, faremo più avanti ulteriori approfondimenti). Dal risultato va detratto, laddove esista, il tasso tecnico (v/ post successivo).
(5) : come per colonna (3). L'ultimo valore della serie rappresenta il dato che appare nel B.T. alla voce "uscite per prestazioni" (nelle tavole sotto, il valore coincide con quello della tav. 3 nella quale i valori delle serie portano ad un "avanzo", cioè una eccedenza, a valori attualizzati, di patrimonio rispetto agli impegni. Nelle altre due tavole, modificando l'aliquota di retrocessione, quindi l'entità  degli aumenti futuri delle "uscite", si rappresenta la situazione di "pareggio" nella tav. 2, e di "deficit patrimoniale" nella tav. 4).
(6) : somma algebrica delle due colonne. Nel nostro Fondo è evidente che avremo sempre valori negativi per il decrescere continuo, fino ad esaurimento, degli aderenti attivi e quindi dell'afflusso al Fondo dei relativi contributi, in permanenza dei flussi in uscita per le pensioni pagate. 
(7) : partendo dal patrimonio risultante dal B.U. alla data di riferimento, si arriva (in regime di capitalizzazione composta al tasso di rendimento presunto stabilito dal CdA - oggi il 4% -), al valore del patrimonio alla fine del periodo preso in considerazione dal B.T., espresso in questa colonna in termini correnti. Più elevato il tasso di rendimento presunto, maggiore il patrimonio a fine periodo, e viceversa. Da sottolineare che, nel calcolo della componente "patrimonio", l'aliquota di retrocessione, qualunque sia, non influisce.
(8) : come sopra ma a valori attualizzati.     

Così determinate le grandezze, si può facilmente passare alla redazione del B.T., che si presenterà nella forma di cui alle tavole 2 o 3 o 4 che seguono.



Esclusa la situazione, assai improbabile, del pareggio perfetto (tav. 2), vediamo, con la tavola 3, che il B.T. che abbiamo elaborato evidenzia una situazione di eccedenza di attivi rispetto alle passività, e la differenza corrisponde al valore attuale del patrimonio all'ultima data della serie (i colori delle celle aiutano ad identificare i relativi valori sulla tav. 1).

Questo il valore del B.T.: una fotografia ad oggi di quello che sarebbe il patrimonio se - condizione ovviamente irrealistica -  tutte le condizioni previste nella redazione del documento si verificassero senza il minimo scostamento.
Una fotografia che serve quale guida al CdA e che, periodicamente aggiornata - il nostro Statuto prevede, art. 73, che il B.T. venga effettuato ogni tre anni - consente l'adozione di quei provvedimenti che si riterranno necessari per il mantenimento dell'equilibrio del Fondo.

Continueremo con altre riflessioni alla prossima.

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