In queste pagine cercheremo, da una parte di raccontare come funziona il Fondo con riferimento all'attività di investimento delle risorse - la gestione mobiliare principalmente - e dall'altra di formarci un nostro parere sulla qualità della gestione e sui risultati ottenuti. L’obiettivo è quello di fornire un apporto - modesto - affinchè ogni uno di noi sia in grado di esprimersi ragionatamente sulla gestione, per maturare, nel voto, decisioni ragionate.

C'è anche una pagina con qualche concetto elementare di "finanza", che ci auguriamo possa interessarti nella tua veste di "risparmiatore".

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venerdì 25 novembre 2016

CdA FONDO 8 GIUGNO - 1° : IL SILENZIO DELLA SEGRETERIA NAZIONALE


Sembra che ultimamente, in Segreteria Nazionale, così come in alcuni Gruppi territoriali, aleggi un certo malcontento. Solo dialettica?
Sono invece provvedimenti concreti quelli decisi dal CdA del Fondo dell'8 giugno scorso i cui riflessi sulle pensioni degli iscritti alla Sezione 1°paiono quanto meno difficili da decifrare, ma sui quali però la Segreteria Nazionale non spende una sola parola di commento.
E la nostra impressione è che questi provvedimenti ci riserveranno a gennaio amare sorprese!   


1 - Scontro o dialettica?

Dopo lunga attesa, il sito dell'Unione pubblica finalmente il verbale (qui) della Segreteria Nazionale del 23 giugno scorso,  nel corso della quale, tra l'altro, i nostri Rappresentanti nel CdA del Fondo, relazionano sulla riunione dello stesso Consiglio tenutasi il precedente 8 giugno.

Prima di commentare quello che ci interessa di questa relazione, non possiamo far a meno di rilevare come, anche in Segreteria Nazionale, si manifesti sempre più marcatamente il senso di insoddisfazione che oramai esiste a più livelli nella nostra Associazione.

Quando un Segretario interviene per dire che " ...non ritiene esistano fratture fra i Gruppi, né tra i Gruppi e la Segreteria Nazionale, come ventilato da qualche parte..."   mentre un secondo
" ...fa presente che per evitare il ripetersi di frizioni sia all’interno della Segreteria Nazionale sia all’interno del Consiglio Nazionale è opportuno..."  per aggiungere ancora "...che è stato espresso un diffuso malcontento nel Gruppo Campania per i risultati del Fondo, malcontento espresso anche sull’ultimo giornalino..."  è difficile credere che si tratti solo di semplice dialettica tanto all'interno della Segreteria, quanto presso i Gruppi.

L'occasione data dal rinnovo dell'intero Consiglio Nazionale dell'Unione, nella prossima primavera - delicata sarà la scelta sia del Presidente (che un vincolo statutario oramai anacronistico  prescrive, art. 22, che debba essere "scelto tra i soci residenti a Milano") che quella del Vice Presidente - ci dirà se sono stracci che volano, o se invece i Gruppi, messi da parte i campanilismi, sapranno davvero confrontarsi serenamente e costruttivamente per il bene dell'Unione.

E nel frattempo potremo anche verificare le risposte che la Segreteria vorrà dare al "malcontento" di cui sopra.

Vedremo.

2 - Le delibere e il silenzio della Segreteria

Tornando al verbale di giugno della SN, leggiamo che al punto 3 dell'ordine del giorno, Romerio, allora nostro Rappresentante in CdA e Vice Presidente del Fondo,  riferisce, circa il Bilancio Tecnico al 31/12/2015 della Sezione 1° che:

"Si è proceduto a:
1. considerare l'impatto del nuovo piano strategico di UniCredit che prevede l'adesione volontaria alla Sezione Straordinaria del Fondo di Solidarietà di 1048 iscritti alla Sez. 1° del Fondo di Gruppo;
2. revisionare, in linea con le previsioni contenute nel DEF-Documento di Economia e Finanza di fine 2016, l'ipotesi inflazionistica di lungo termine, dal 2% per tutto il periodo, all'1% per il 2016, 1,50% per il 2017, 1,8% per il 2018, con un ritorno al 2% a decorrere dal 2019;.
3. modificare il tasso annuo netto di redditività al 4% rispetto al 4,25% adottato al 31/12/2014;
4. portare l’aliquota di retrocessione utilizzata nella stesura del BT al 31/12/2014 dal 70% al 64% (aliquota di equilibrio).
A seguito degli interventi sopra citati, il BT al 31/12/2015 evidenzia l’equilibrio tecnico della gestione."

Il verbale della Segreteria Nazionale, prosegue così:

"Romerio ha fatto rilevare alle parti sociali presenti nel Consiglio la necessità di intervenire per fronteggiare la situazione degli esodi.
Bisogna comunque tener presente che i correttivi presi in sede di redazione del Bilancio Tecnico tutelano i pensionati, poiché diluiscono nel tempo eventuali minusvalenze.
Pennarola ricorda che l’interesse di tutti deve prioritariamente essere l’interesse unitario dell’Unione. L’azienda ed i Sindacati devono prendere atto che l’Unione è unita e pronta a tutelare i propri interessi..."

Prima di tentare di approfondire i singoli punti, ci sembra necessario manifestare alcune nostre riflessioni e perplessità.

Sembra innanzi tutto chiaro che, se si dice che con gli interventi sopra citati il B.T. è in equilibrio, vuol dire che, prima degli interventi, lo stesso non era più, o non sarebbe più stato, in equilibrio.
Che vuole anche dire che il livello delle pensioni era, o sarebbe divenuto, troppo elevato per mantenerne - con i vecchi parametri e prima dell'evento straordinario di cui al punto 1 - l'equilibrio.
Equilibrio che viene ripristinato attraverso l'introduzione dei nuovi parametri che però, avendo effetto da gennaio 2016 - il B.T. è al 31 dicembre 2015 - presuppongono un "recupero", cioè  una riduzione  retroattiva dell'assegno, riduzione che potrebbe scattare per esempio con il mese di gennaio 2017.

Interpretazione corretta? Di quanto potrebbe essere allora questo recupero? Di quanto percentualmente potrebbero diminuire - a gennaio? - le pensioni?

Vediamo troppe "coincidenze strane" nella narrazione del verbale:

- il ritardo con cui è pubblicato (non si è magari dovuto "valutare" a lungo cosa e come verbalizzare del reale dibattito in Segreteria Nazionale?)
- la mancanza di indicazioni sul peso degli interventi sulle pensioni (il Fondo in passato le ha sempre regolarmente fornite)
- la richiesta, indiretta, alle parti sociali di intervenire a fronte degli esodi (l'intervento avrebbe un onere che, per il momento, sembra rimanere a carico della Sezione 1°. Quanto pesa sulle pensioni?)
- la dichiarazione di Pennarola - che è il Presidente dell'Unione e che è notoriamente persona estremamente conciliante, sopratutto nelle relazioni con il Fondo - che evoca un atteggiamento insolitamente deciso degli iscritti,  ma a fronte di quale minaccia?

Su tutto regna il grande silenzio della Segreteria Nazionale.

Noi siamo assolutamente convinti che, nel corso di quella riunione di S. N., di questi temi si sia discusso e probabilmente molto dibattuto, ma alla fine, evidentemente, si è deciso di seguire la via del silenzio totale nell'unico documento cui noi - comuni iscritti all'Unione - abbiamo accesso : il verbale.
E allora l'ipotesi che la Segreteria sia in possesso di dati  che non comunica nel  verbale appare più che fondata.

Dietrologia eccessiva? Può essere, ma i nostri dubbi restano.

Intanto, nella riunione di S. N. successiva a questa - è stata in data 21 settembre - un Segretario Nazionale presenta le sue dimissioni (anche da Consigliere del proprio Gruppo Territoriale).
In contrasto con questi "omissis",  conseguenza degli "stracci che volano",  "motivi personali",?
Strane coincidenze...

E dato, per concludere, che piove sempre sul bagnato, ricordiamoci che la riduzione che noi temiamo possibile, potrebbe anche sommarsi, a giugno dell'anno venturo, a un secondo taglio se gli attivi realizzassero per il 2016 un rendimento inferiore all'aliquota di equilibrio, cosa che oggi, a poco più di un mese da fine anno, con la componente titoli positiva ma non sufficientemente, con quella immobiliare che continua a sottoperformare e con l' aliquota di retrocessione diminuita, sembra piuttosto probabile. 

Così il  2017 potrebbe portare ben due tagli dell'assegno pensionistico!

 

 

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