Sembra che
ultimamente, in Segreteria Nazionale, così come in alcuni Gruppi territoriali,
aleggi un certo malcontento. Solo dialettica?
Sono invece
provvedimenti concreti quelli decisi dal CdA del Fondo dell'8 giugno scorso i
cui riflessi sulle pensioni degli iscritti alla Sezione 1°paiono quanto meno
difficili da decifrare, ma sui quali però la Segreteria Nazionale non spende
una sola parola di commento.E la nostra impressione è che questi provvedimenti ci riserveranno a gennaio amare sorprese!
1 - Scontro o dialettica?
Dopo lunga attesa, il sito dell'Unione pubblica finalmente
il verbale (qui)
della Segreteria Nazionale del 23 giugno scorso, nel corso della quale, tra l'altro, i nostri
Rappresentanti nel CdA del Fondo, relazionano sulla riunione dello stesso
Consiglio tenutasi il precedente 8 giugno.
Prima di commentare quello che ci interessa di questa
relazione, non possiamo far a meno di rilevare come, anche in Segreteria
Nazionale, si manifesti sempre più marcatamente il senso di insoddisfazione che
oramai esiste a più livelli nella nostra Associazione.
Quando un
Segretario interviene per dire che " ...non ritiene esistano fratture fra i Gruppi, né tra i Gruppi e la
Segreteria Nazionale, come ventilato da qualche parte..." mentre un secondo
" ...fa presente che per evitare il ripetersi
di frizioni sia all’interno della Segreteria Nazionale sia all’interno del
Consiglio Nazionale è opportuno..."
per aggiungere ancora "...che
è stato espresso un diffuso malcontento nel Gruppo Campania per i risultati del
Fondo, malcontento espresso anche sull’ultimo giornalino..." è difficile credere che si tratti solo di
semplice dialettica tanto all'interno della Segreteria, quanto presso i Gruppi.
L'occasione
data dal rinnovo dell'intero Consiglio Nazionale dell'Unione, nella prossima
primavera - delicata sarà la scelta sia del Presidente (che un vincolo
statutario oramai anacronistico prescrive,
art. 22, che debba essere "scelto
tra i soci residenti a Milano") che quella del Vice Presidente - ci
dirà se sono stracci che volano, o se invece i Gruppi, messi da parte i
campanilismi, sapranno davvero confrontarsi serenamente e costruttivamente per
il bene dell'Unione.
E nel
frattempo potremo anche verificare le risposte che la Segreteria vorrà dare al
"malcontento" di cui sopra.
Vedremo.
2 - Le delibere e il silenzio della
Segreteria
Tornando
al verbale di giugno della SN, leggiamo che al punto 3 dell'ordine del giorno, Romerio,
allora nostro Rappresentante in CdA e Vice Presidente del Fondo, riferisce, circa il Bilancio Tecnico al
31/12/2015 della Sezione 1° che:
"Si è proceduto a:
1. considerare l'impatto del nuovo
piano strategico di UniCredit che prevede l'adesione volontaria alla Sezione
Straordinaria del Fondo di Solidarietà di 1048 iscritti alla Sez. 1° del Fondo
di Gruppo;2. revisionare, in linea con le previsioni contenute nel DEF-Documento di Economia e Finanza di fine 2016, l'ipotesi inflazionistica di lungo termine, dal 2% per tutto il periodo, all'1% per il 2016, 1,50% per il 2017, 1,8% per il 2018, con un ritorno al 2% a decorrere dal 2019;.
3. modificare il tasso annuo netto di redditività al 4% rispetto al 4,25% adottato al 31/12/2014;
4. portare l’aliquota di retrocessione utilizzata nella stesura del BT al 31/12/2014 dal 70% al 64% (aliquota di equilibrio).
A seguito degli interventi sopra citati, il BT al 31/12/2015 evidenzia l’equilibrio tecnico della gestione."
Il
verbale della Segreteria Nazionale, prosegue così:
"Romerio ha fatto rilevare alle
parti sociali presenti nel Consiglio la necessità di intervenire per fronteggiare
la situazione degli esodi.
Bisogna comunque tener presente che
i correttivi presi in sede di redazione del Bilancio Tecnico tutelano i
pensionati, poiché diluiscono nel tempo eventuali minusvalenze.Pennarola ricorda che l’interesse di tutti deve prioritariamente essere l’interesse unitario dell’Unione. L’azienda ed i Sindacati devono prendere atto che l’Unione è unita e pronta a tutelare i propri interessi..."
Prima di
tentare di approfondire i singoli punti, ci sembra necessario manifestare
alcune nostre riflessioni e perplessità.
Sembra innanzi
tutto chiaro che, se si dice che con gli interventi sopra citati il B.T. è in
equilibrio, vuol dire che, prima degli interventi, lo stesso non era più, o non
sarebbe più stato, in equilibrio.
Che vuole
anche dire che il livello delle pensioni era, o sarebbe divenuto, troppo
elevato per mantenerne - con i vecchi parametri e prima dell'evento
straordinario di cui al punto 1 - l'equilibrio.Equilibrio che viene ripristinato attraverso l'introduzione dei nuovi parametri che però, avendo effetto da gennaio 2016 - il B.T. è al 31 dicembre 2015 - presuppongono un "recupero", cioè una riduzione retroattiva dell'assegno, riduzione che potrebbe scattare per esempio con il mese di gennaio 2017.
Interpretazione
corretta? Di quanto potrebbe essere allora questo recupero? Di quanto
percentualmente potrebbero diminuire - a gennaio? - le pensioni?
Vediamo
troppe "coincidenze strane" nella narrazione del verbale:
- il
ritardo con cui è pubblicato (non si è magari dovuto "valutare" a
lungo cosa e come verbalizzare del reale dibattito in Segreteria Nazionale?)
- la
mancanza di indicazioni sul peso degli interventi sulle pensioni (il Fondo in
passato le ha sempre regolarmente fornite)- la richiesta, indiretta, alle parti sociali di intervenire a fronte degli esodi (l'intervento avrebbe un onere che, per il momento, sembra rimanere a carico della Sezione 1°. Quanto pesa sulle pensioni?)
- la dichiarazione di Pennarola - che è il Presidente dell'Unione e che è notoriamente persona estremamente conciliante, sopratutto nelle relazioni con il Fondo - che evoca un atteggiamento insolitamente deciso degli iscritti, ma a fronte di quale minaccia?
Su tutto regna il grande silenzio
della Segreteria Nazionale.
Noi siamo
assolutamente convinti che, nel corso di quella riunione di S. N., di questi
temi si sia discusso e probabilmente molto dibattuto, ma alla fine,
evidentemente, si è deciso di seguire la via del silenzio totale nell'unico
documento cui noi - comuni iscritti all'Unione - abbiamo accesso : il verbale.
E allora
l'ipotesi che la Segreteria sia in possesso di dati che non comunica nel verbale appare più che fondata.
Dietrologia
eccessiva? Può essere, ma i nostri dubbi restano.
Intanto,
nella riunione di S. N. successiva a questa - è stata in data 21 settembre - un
Segretario Nazionale presenta le sue dimissioni (anche da Consigliere del
proprio Gruppo Territoriale).
In
contrasto con questi "omissis",
conseguenza degli "stracci che volano", "motivi personali",? Strane coincidenze...
E dato,
per concludere, che piove sempre sul bagnato, ricordiamoci che la riduzione che
noi temiamo possibile, potrebbe anche sommarsi, a giugno dell'anno venturo, a
un secondo taglio se gli attivi realizzassero per il 2016 un rendimento
inferiore all'aliquota di equilibrio, cosa che oggi, a poco più di un mese da
fine anno, con la componente titoli positiva ma non sufficientemente, con
quella immobiliare che continua a sottoperformare e con l' aliquota di
retrocessione diminuita, sembra piuttosto probabile.
Così
il 2017 potrebbe portare ben due tagli
dell'assegno pensionistico!
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