In queste pagine cercheremo, da una parte di raccontare come funziona il Fondo con riferimento all'attività di investimento delle risorse - la gestione mobiliare principalmente - e dall'altra di formarci un nostro parere sulla qualità della gestione e sui risultati ottenuti. L’obiettivo è quello di fornire un apporto - modesto - affinchè ogni uno di noi sia in grado di esprimersi ragionatamente sulla gestione, per maturare, nel voto, decisioni ragionate.

C'è anche una pagina con qualche concetto elementare di "finanza", che ci auguriamo possa interessarti nella tua veste di "risparmiatore".

Se arrivi per la prima volta sul blog, ti suggeriamo di incominciare la tua esplorazione dalla pagina "Perchè". Capirai tutto meglio!

Infine, non dimenticare di iscriverti al servizio di notifica automatica dei nuovi post, lasciando la tua mail qui sotto.

domenica 18 febbraio 2018

IL FONDO PENSIONE: L'ERBA DEL VICINO E IL PANORAMA NAZIONALE - 1°

Verso la fine dello scorso anno, dopo la pubblicazione da parte di COVIP della Relazione Annuale 2016 e la relativa messe di informazioni sulla Previdenza Complementare nel nostro Paese,
compresa la consueta tabella con l'elenco dei rendimenti per singolo comparto dei Fondi Pensione Negoziali, il nostro Fondo Pensione ha pubblicato sul suo sito (qui) un interessante articolo dal titolo "L'erba del vicino non è sempre più verde".
I documenti pubblicati
Riportiamo le prime righe:
"Abbiamo condotto un’analisi sulla gestione del nostro Fondo a confronto con l'andamento di analoghi fondi del settore evidenziando dei risultati interessanti:
- i rendimenti del comparto garantito risultano sempre superiori alla rivalutazione del TFR  e competitivi rispetto ai fondi negoziali. Nel 2016 il rendimento del Fondo è stato pari a 2,27% contro 1,5% della rivalutazione del TFR e 0,8% il rendimento medio dei fondi negoziali
- si conferma il trend di miglioramento del posizionamento del Fondo di Gruppo con una performance delle sezioni/linee superiori alle medie di settore".
I risultati completi dell'analisi sono poi contenuti in un documento cui la pagina rimanda.

A poca distanza di tempo, il periodico dell'Unione - "La Quercia Nuova" - esce a sua volta con un articolo, "Il Fondo Pensione Unicredit nel panorama nazionale", che porta la firma dei due nostri Consiglieri nel CdA del Fondo, nel quale questi argomenti vengono sostanzialmente ripresi.

 Poca conoscenza e scarsa informazione

Tanta attenzione su gestione e risultati, trova una spiegazione: il grande malcontento dei pensionati di fronte alla decurtazione dell'assegno scattata nello scorso giugno. La convinzione diffusa è che, malgrado i mercati nel 2016 siano andati molto bene, il Fondo non sia in grado di ottenere risultati in linea.

E' sbagliato, ma pochi, purtroppo, sono in grado di analizzare il problema nelle sue due componenti: da una parte i rendimenti conseguiti dal Fondo a confronto con le altre forme previdenziali comparabili, e dall'altra la natura e l'interazione delle diverse "misure" (tasso presunto di rendimento, percentuale di retrocessione, indice calcolato e indice retrocesso, ecc.) che insieme concorrono alla determinazione delle variazioni annuali delle pensioni, e che hanno influito - e non poco! - sulla diminuzione.

Sul secondo punto, decisamente più tecnico e complesso, nessuno, né  Fondo né l'Unione, ha mai intrapreso, nei confronti degli iscritti, la minima iniziativa di "divulgazione" volta a far acquisire un minimo di familiarità con tutta la problematica che, alla fine, va ricondotta al Bilancio Tecnico.

Il provvedimento assunto dal CdA del Fondo in sede di approvazione del B.U. 2016 con cui viene varato un piano di convergenza degli indici applicati rispetto a quelli calcolati annualmente (art. 29  Statuto), passa sotto silenzio.
Eppure sono proprio gli effetti di questo piano che determinano la parte più consistente della riduzione nel 2016 (e porteranno ad una seconda riduzione anche a fronte del risultato 2017).

Anche sui provvedimenti assunti dal Fondo il 20 giugno scorso (riduzione del tasso presunto di rendimento dal 4 al 3,5% e aumento dell'aliquota retrocessa dal 64 all'80%) domina il silenzio di chi dovrebbe venircene ad illustrare e spiegare motivazioni e conseguenze.

E l'affermazione contenuta nelle ultime righe dell'articolo della nostra rivista, che qualifica
tali interventi come "...più volte commentati..." è da contestare nel  modo più assoluto: mai dall'Unione è uscita una sola riga di "commento"  a queste delibere.

Solo attraverso le pagine di questo blog chi scrive ha cercato di supplire a questa "latitanza informativa". E chi ha letto, ha capito!

Sul primo punto invece, cioè "rendimenti", che risulta più facile da trattare perchè meno tecnico, ecco adesso gli interventi e del Fondo e dell'Unione.

Questi interventi  non possono che farci piacere.
Da sempre li abbiamo richiesti e sollecitati.

Va riconosciuto che l'Unione già da un po' ha iniziato ad inserire ne "La Quercia Nuova" articoli che trattano di aspetti organizzativi  e di gestione del Fondo.
Ma mai si era affrontato il tema della redditività e mai si sono affrontati quegli aspetti tecnici di cui si è detto sopra.

La rivista dell'Unione raggiunge circa 6.000 iscritti.
Seimila pensionati che sapessero, anche solo per grandi linee, di che cosa si parla quando si parla di rendimenti e variazioni dell'assegno, maturerebbero 6.000 giudizi espressi con cognizione di causa.
E seimila giudizi espressi con cognizione di causa diverrebbero un supporto eccezionale all'azione della nostra Unione in difesa delle nostre aspettative.

Benvenuta quindi l'analisi condotta e pubblicata dal Fondo, benvenuta l'iniziativa dell'Unione di diffonderla attraverso la nostra rivista, e benvenuto il "pezzo" messo insieme dai colleghi Ebreo e Gatti.  

Circa l'Asset Allcation Strategica (AAS)

Ciò detto, ci sia consentito esprimere anche qualche nostra considerazione su alcuni punti di questa analisi. Faremo riferimento ai contenuti apparsi sulla nostra rivista (chi non la riceve, perché non iscritto all'Unione, la può comunque trovare qui, pag.7), fermo restando che le considerazioni espresse valgono anche per il documento che troviamo sul sito del Fondo, dal momento che poi, nella sostanza, i contenuti non cambiano.

Partiamo dalla tabella che evidenzia l'allocazione (Asset Allocation Strategica = AAS) dei nostri 3 Comprati e Sezione 1° rispetto al "Complesso dei Fondi Pensione" (dove peraltro con "Complesso dei Fondi Pensione" deve intendersi "Fondi Preesistenti Autonomi - come il nostro - più Fondi Negoziali" , perchè questo è l'universo esaminato dal Fondo nella sua analisi, come chiarito nelle note metodologiche che aprono il documento).

Dal momento che l'ISVAP fornisce una disaggregazione del patrimonio per tipologia di fondo (Tav. 1.16 a pag 39 della Relazione), più indicativo sarebbe stato confrontare l'asset allocation della Sezione 1° con quella dei Fondi Pensione preesistenti e, separatamente, l'asset allocation dei Fondi Pensione Negoziali con quella dei tre nostri Comparti insieme (rapportata a base 100).
Ne sarebbero originate le due tabelle che riportiamo:
I dati a confronto  risultano maggiormente omogenei, anche se alla fine le valutazioni relative all'AAS non avrebbero potuto essere diverse da quelle espresse a pag. 9 del documento del Fondo.

La tavola 2 mette anche in evidenza la caratteristica distintiva del nostro Fondo rispetto al panorama dei Negoziali, la classificazione dei quali, secondo la definizione COVIP, risulta questa:
- obbligazionario puro: prevede investimento solo in obbligazioni con esclusione di titoli azionari,
- obbligazionario misto:  investimento azionario residuale, comunque non superiore al 30%
- bilanciato: la componente azionaria  compresa tra il 30 ed il 50%
- azionario: il 50% degli attivi del Fondo è investito in titoli di capitale. 

Nel nostro Fondo invece, tutte le asset class investibili - riconducibili alle categorie elencate nei due grafici, ma  identificate nei sub-fondi lussemburghesi in capo a Effepilux Sicav e Effepikux Alternative - sono contemporaneamente presenti in ogni uno dei tre Comparti (e nella Sezione 1°), ma con pesi diversi a seconda dell'arco temporale di riferimento.

A questa particolarità dell'AAS, si aggiunge l'utilizzo di strategie "passive" (replica dell'indice di riferimento, senza ricerca di extrarendimenti rispetto allo stesso) nella gestione della maggior parte delle componenti che entrano in ogni uno dei sub-fondi ("documento sulle politiche di investimento"  pag 12 e All. 1 qui ).

Le due caratteristiche insieme, portano, in termini di risultato e in linea di massima, a che con mercati avversi si portino a casa perdite ma non disastri, e con mercati favorevoli si abbiano performance positive ma mai brillanti (riprenderemo l'argomento "performance" più avanti).

Ma le due caratteristiche insieme, portano anche ad una riduzione del rischio, cosa certamente apprezzabile ma a condizione che la riduzione del rischio a tutti i costi non si trasformi in eccessiva penalizzazione dei risultati!

Il nostro Fondo è - o almeno fin qui è stato - come un vestito buono per tutte le stagioni: uno può scegliere se il vestito debba essere un po' più leggero o un po' più pesante, ma si ritroverà sempre vestito un po' troppo leggero in inverno, e vestito un po' troppo pesante in estate.

Vedremo nel prossimo post - che seguirà a brevissimo - se le performance 2016, che il documento del Fondo colloca "al top del range dei rendimenti"  per quanto riguarda la Sezione II°, ci regalano finalmente un vestito estivo ed uno invernale!

P.S.:  abbiamo riportato all'inizio le prime righe dell'articolo del Fondo Pensione.
          Leggendo il primo a-linea, dobbiamo dire di essere rimasti un po' confusi.
          I termini utilizzati ci sembrano ingenerare confusione.
          Senza che nessuno se ne offenda, lo riproponiamo cosi:
          i rendimenti del comparto garantito risultano sempre superiori alla rivalutazione del TFR  e  
          competitivi rispetto ai fondi negoziali. Nel 2016 il rendimento di questo comparto del Fondo è
          stato pari a 2,27% contro 1,5% della rivalutazione del TFR e contro lo 0,8% di rendimento
          medio dello stesso comparto nei Fondi negoziali




2 commenti:

  1. Lucia Mezzenga18 feb 2018, 16:20:00

    IL FONDO PENSIONI È QUELL'UNIVERSO MISTERIOSO NEL QUALE NON È MAI STATO DATO DI ENTRARE NEI SEGRETI MEANDRI. FORSE CHIEDENDO UNA ANALISI APPROFONDITA AD UNA SOCIETÀ DI REVISORI SCELTA DAI SOCI SI ARRIVEREBBE A SAPERE COME E DOVE SONO STATI INVESTITI I SOLDI DEI SOCI. SE GLI INVESTIMENTI SONO MINIMI È COLPA NOSTRA CHE NON ABBIAMO CHIESTO CONTO DI QUANTO SUCCEDEVA.

    RispondiElimina
  2. Hai ragione: se noi iscritti siamo i primi a trascurare i nostri interessi disinteressandoci di quanto avviene nel Fondo, certamente non abbiamo poi titolo per lamentarci. Fermo inoltre il fatto che, con un po' di maggior interesse, accompagnato da un po' di buona volontà e pazienza, avremo una visione più chiara di quello che succede "nei segreti meandri".

    RispondiElimina