La forma è di fantasia, ma la sostanza è sconsolante realtà.
L'ipotetica comunicazione
Il
verbale di cui abbiamo incominciato ad occuparci nello scorso post, riferisce
di intereventi sul Bilancio Tecnico che affrontano tematiche complesse la cui
stessa natura ed effetti risulta
sconosciuta alla grandissima parte degli iscritti, per cui qualche
parola di commento da parte della Segreteria Nazionale sarebbe stata quanto mai
utile.
In
mancanza, ci sforzeremo di fare ancora una volta quello che più volte abbiamo
fatto: analizzare autonomamente il
problema, al meglio delle nostre capacità ma con il limite degli elementi di
cui possiamo disporre, e trarre le nostre conclusioni.
Sempre
con l'auspicio che, se queste fossero errate, qualcuno ce lo segnali e ci
corregga in modo che possiamo migliorare l'informativa che, con queste pagine,
cerchiamo di passare ai colleghi che ci leggono.
Partiamo
dai due provvedimenti che toccano direttamente le pensioni: la modifica del
tasso annuo netto di redditività e la modifica della percentuale di
retrocessione.
Se il
Fondo avesse voluto informare i pensionati - questi due provvedimenti toccano
solo le pensioni, quindi gli iscritti alla Sezione 1° - attraverso un
comunicato, avrebbe potuto scrivere qualcosa di questo genere:
"Cari
pensionati,
con la
pensione che percepite ogni mese, il Fondo distribuisce anche il rendimento che
ci si aspetta possano generare gli attivi della Sezione negli anni a venire.Questo rendimento - "tasso tecnico" - è fissato dallo Statuto nel 3,5%.
Al 31 dicembre 2015, il Bilancio Tecnico - che è quel documento attraverso il quale viene periodicamente verificato che gli impegni del Fondo per il pagamento delle pensioni future fino all'esistenza in vita dell'ultimo avente diritto, trovino copertura nel patrimonio attuale del Fondo, maggiorato, tra le altre componenti, dei rendimenti futuri ottenibili dall'investimento del patrimonio stesso - prevede oggi che, a fronte di un tasso di redditività atteso del 4,25% , le pensioni si accrescano solo del 70% di questo valore, cioè del 2,975% (aliquota retrocedibile).
Siccome il Fondo vi sta pagando per il 2016 il 3,5%, quindi di più di quanto retrocedibile, il Bilancio Tecnico presenterà per il corrente anno un disavanzo.
Il CdA ritiene poi che l'attuale situazione dei mercati non consenta più di considerare realistica la previsione di una redditività attesa del 4,25%.
Il CdA ridetermina quindi questo tasso nel 4%.
Per "recuperare" la minor crescita attesa del patrimonio (dal 4,25 al 4%) e ripianare il disavanzo che matura per l'anno corrente, si rende necessario rivedere la percentuale di retrocessione che viene modificata dal 70 al 64%, determinando nel 2,56% il "retrocedibile" che consente l'equilibrio del B.T.
Quanto sopra con decorrenza 1 gennaio 2016, conguagliando i valori risultanti rispetto al tasso tecnico erogato - 3,5% - nell'esercizio 2016 in corso.
Il conguaglio risulta pari allo 0,94% (3,50% - 2,56%) e verrà applicato alle pensioni del mese di ..."
Il
recupero, pensiamo noi, potrebbe avvenire a carico della mensilità di gennaio
prossimo.
Più lontano il rendimento di
equilibrio
Fermo che
entreremo in maggior dettaglio su tutti questi concetti, la conseguenza pratica
di maggior rilievo (a parte ovviamente la decurtazione dell'assegno subito!) è
che, con l'approvazione del Bilancio, stabilito il rendimento netto degli
attivi della Sezione, verrà girata alle
pensioni una quota minore di quella precedente: dal 70 al 64 %.
Dal
risultato verrà come sempre detratto ancora il 3,5% tasso tecnico, e quanto
resta - se resta! - andrà alle pensioni.
Ma se
prima occorreva un rendimento annuo del 5%
per garantire almeno una variazione "zero" all'assegno, adesso questo
rendimento di equilibrio si realizza
ad un livello del 5,469%.
Il
raffronto tra aliquota vecchia e aliquota nuova è il seguente:
Rendimento
% attivi
|
5,000
|
Rendimento
% attivi
|
5,469
|
|
ALLE
PENSIONI 70%
|
ALLE
PENSIONI 64%
|
|||
Rendim.
Retrocesso (70%)
|
3,500
|
Rendim.
Retrocesso (64%)
|
3,500
|
|
meno tasso
tecnico
|
3,500
|
meno tasso
tecnico
|
3,500
|
|
differenza
alle pensioni
|
0,000
|
differenza
alle pensioni
|
0,000
|
Questo
valore però non ci dà il quadro completo: dobbiamo infatti tenere presente la composizione
degli attivi che, come sappiamo, è oggi costituita per il 40% da immobili e per
il 60% da titoli.
Perchè il
conto torni è necessario che il 40% del rendimento degli immobili sommato al
60% del rendimento dei titoli, porti
almeno al valore di equilibrio. Per rispettare queste proporzioni, gli immobili dovrebbero rendere il 5,45% ed i titoli il 5,47%.
Se una delle due componenti rende meno, l'altra deve rendere proporzionalmente di più per compensare.
E purtroppo gli immobili da anni danno rendimenti modestissimi.
Ipotizzando un rendimento degli
immobili al 2%, per realizzare quel
tasso di equilibrio
il rendimento della componente
"titoli" dovrebbe essere del 7,781%.
(infatti:
7,781%*60% = 4,669 più 2%*40% = 0,8 ; quindi 4,669 + 0,80 = 5,469%;
con
retrocessione al 70% il rendimento di equilibrio era del 7%).
Obiettivo
sicuramente poco realistico sia per il generale livello dei mercati, sia per il
modello di gestione della componente titoli (modello che genera alla fine quei
risultati dei quali ci siamo lungamente occupati anche recentemente).
Intuitivo
che, se il rendimento di equilibrio non si realizza (*), il risultato
dell'ultima riga della tavola di cui sopra, diventa negativo, il che vuol dire
decurtazione della pensione.
A questo
punto, con questi parametri e questi
valori di riferimento, provate un po' voi a pensare quando rincominceremo a
vedere il segno più su questa benedetta ultima riga!
E su
questa considerazione dovrebbe a nostro giudizio essere avviata una seria
riflessione per capire se esistono "vie di fuga" accettabili.
Intanto,
nel silenzio della Segreteria, si rafforza la nostra convinzione che la stessa,
nella sua riunione del 23 giugno scorso, sia stata in possesso quanto meno del dato di variazione
delle pensioni, ma che non l'abbia
volutamente divulgato, omettendone menzione nel verbale della riunione.
Sarebbe
grave e ingiustificabile.
E saremo
felici se saremo smentiti.(*) una stima al 25 novembre del rendimento della Sezione, può collocare il valore intorno al 4% di cui il 2,2% riveniente da titoli il resto da immobili. Il rendimento di equilibrio su 11 mesi sarebbe del 5,01%.
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