In queste pagine cercheremo, da una parte di raccontare come funziona il Fondo con riferimento all'attività di investimento delle risorse - la gestione mobiliare principalmente - e dall'altra di formarci un nostro parere sulla qualità della gestione e sui risultati ottenuti. L’obiettivo è quello di fornire un apporto - modesto - affinchè ogni uno di noi sia in grado di esprimersi ragionatamente sulla gestione, per maturare, nel voto, decisioni ragionate.

C'è anche una pagina con qualche concetto elementare di "finanza", che ci auguriamo possa interessarti nella tua veste di "risparmiatore".

Se arrivi per la prima volta sul blog, ti suggeriamo di incominciare la tua esplorazione dalla pagina "Perchè". Capirai tutto meglio!

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sabato 25 febbraio 2017

IL BILANCIO TECNICO 2°

Vediamo che cosa rappresenta il "tasso tecnico" e capiamo alcune delle correlazioni che legano le voci del Bilancio Tecnico.
Alla fine ci sarà chiaro perchè l'orizzonte è fosco.

Le parole chiave

Nel post precedente, per illustrare i concetti fondamentali, abbiamo utilizzato un modello di B.T. estremamente semplificato.
Purtroppo, per avvicinarci alla realtà del nostro Fondo, dobbiamo necessariamente complicare le cose.

Partiamo con il definire sinteticamente il significato di alcuni termini (lo abbiamo fatto più volte, ma meglio ripetere!):

- tasso tecnico : rendimento che viene riconosciuto alla pensione in via anticipata rispetto al suo effettivo conseguimento. Lo Statuto, all'art. 17 sub 1, ne fissa nella misura nel 3,50%.
Come se il Fondo dicesse al dipendente che si appresta ad andare in pensione: caro dipendente, il tuo assegno pensionistico dovrebbe essere di € 100; tuttavia, siccome dall'impiego degli attivi del Fondo - i soldi anche tuoi e che negli anni ti darò sotto forma di pensione - ricaverò nel tempo interessi, ti favorisco anticipandotene tutti gli anni una quota - il 3,5% - che aggiungo da subito alla pensione.
Inteso che ogni fine anno faremo il conguaglio sulla  base del rendimento effettivamente conseguito nell'esercizio dal patrimonio.

- aliquota di retrocessione : la quota di rendimento che viene "girata" alle pensioni (art. 72 Statuto); la quota non retrocessa rimane acquisita al patrimonio del Fondo.
In aggiunta a quanto sopra, il Fondo ha suo tempo ha anche detto: cari pensionati sappiate che l'attuale livello di pensioni non è sostenibile; per mettere a posto i conti bisogna che, per il futuro, vi retroceda solamente una parte  del rendimento che verrà conseguito, aggiornando nel tempo questa aliquota in funzione del mantenimento dell'equilibrio patrimoniale del Fondo. Nella situazione di oggi l'aliquota di retrocessione è fissata al 64%.

- tasso di rendimento presunto : (che qualche volta noi abbiamo anche chiamato tasso interno di rendimento) è il tasso di rendimento del patrimonio della Sezione che il CdA ritiene di poter conseguire negli anni a venire. Quindi è una stima, e misurerà, nel Bilancio Tecnico, l'accrescimento stimato del patrimonio. Anche questo valore, nel CdA dell'8 giugno, è stato modificato e ridotto dal 4,25% al 4%.   

- tasso di rendimento effettivo : quello effettivamente conseguito dalla gestione nel corso dell'esercizio. Quindi è un  valore certo, acquisito definitivamente al patrimonio e retrocesso - con certe regole - alle pensioni (anche quando abbia valore negativo).

La regola per le pensioni...

Partendo da quest'ultima misura, arriviamo facilmente a capire il meccanismo in base al quale viene determinata, anno per anno, la variazione dell'assegno:

rendimento effettivo, pesato per l'aliquota di retrocessione, dedotto tasso tecnico =

                                                             +/ - a pensioni.

Perché il tasso tecnico è da dedurre? Perchè - lo ripetiamo per maggior chiarezza - rappresenta,  rendimento già compreso nella pensione mensile e quindi già pagato in via anticipata, e pertanto  da conguagliare a fine anno sulla base del rendimento effettivamente ottenuto.    

Con i numeri, ipotizzando un rendimento finale degli attivi della Sezione rispettivamente del 6% e del 4%, avremo :
6 * 64 /100 - 3,5 = + 0,34%  in aumento alle pensioni
4 * 64/100 -  3,5 = -  0,94%  in diminuzione delle pensioni
Con un semplice calcolo poi, possiamo stabilire che, con un rendimento effettivo del 5,47% :
5,47 * 64/100 - 3,5 = 0,00%
avremo un effetto nullo sulle pensioni.

Abbiamo chiamato questo livello - il 5,47% -  rendimento di equilibrio, che non è una misura  "ufficiale" che troviamo nello Statuto; è solo il valore che ci serve per capire subito se le pensioni varieranno o meno, e, se si, in quale direzione.
Va da se infatti che qualunque rendimento effettivo inferiore, porta ad una riduzione della rendita, mentre al contrario ogni livello superiore porta ad un incremento.

Quando, nel corso dell'esercizio, veniamo aggiornati dai nostri rappresentanti sull'andamento dei rendimenti della Sezione in funzione delle conseguenti variazioni sulla pensione, questo è il solo ed unico livello annuo di rendimento cui parametrare il dato infra annuale. 

...e quelle per i Bilancio Tecnico

Le misure che abbiamo fin qui visto, hanno però un altra valenza se le consideriamo come applicate al Bilancio Tecnico.
Vediamone gli effetti partendo da quelle la cui entità è decisa dal CdA: l'aliquota di retrocessione ed il tasso di rendimento presunto.

Gioverà avere in mente i due documenti di sintesi che abbiamo illustrato nel precedente post e che riportiamo per comodità nelle parti che interessano: (e che più sotto integreremo con ulteriori annotazioni dato che quel modello ipotizzava un tasso tecnico pari a "zero").

 
                                

  Aliquota di retrocessione: si applica al calcolo delle "uscite per prestazioni" - colonna (4) e conseguentemente colonna (5) -: più elevata l'aliquota, maggiore, a parità di altre condizioni. l'ammontare del debito futuro per pensioni da erogare, quindi, in tav. 2, maggiore il totale delle uscite per prestazioni . Risulta ovvio che l'incremento dell'aliquota sarà possibile in presenza , e fino alla concorrenza, di adeguato "avanzo" patrimoniale.
Ed è altrettanto ovvio che nel caso il B.T. manifestasse per una qualsiasi ragione un disavanzo, (situazione opposta a quella rappresentata in tav.2) la sola via che porta al riequilibrio, è quella della diminuzione dell'aliquota, che produrrà effetti inversi a quelli descritti sopra.
Su patrimonio ed entrate contributive non si può invece agire, in quanto il Fondo non "controlla" i due aggregati.

Tasso di rendimento presunto: ricordiamoci che è una stima del rendimento futuro, quindi non tocca le pensioni, ma vale solo all'interno del B.T.
Raffrontare questo valore con il rendimento ottenuto dal Fondo ad una certa data infra anno, è corretto dal punto di vista del Fondo, che può così verificare se i risultati sono o meno in linea con la previsione; ma non altrettanto corretto dal punto di vista dei pensionati, perchè le loro pensioni rispondono solo ed unicamente alla regola  scritta sopra in grassetto.
Con i numeri per capirci meglio:
al 30 settembre (9/12esimi di anno) la Sezione ha ottenuto un rendimento del 3,10% .
Il Fondo dice: per essere in linea con la previsione di rendimento del B.T. oggi dovrei avere 9/12esimi del 4%, cioè 4/12*9 = 3%. Poiché il dato effettivo è del 3,10% , tutto procede bene, anzi avrò  un  modestissimo avanzo. E il  Fondo è contento!
Ma il pensionato, applicando la nota regola e calcolando il tasso tecnico per la quota di competenza (9/12esimi), deve dire: 3,10% * 64% - (9/12 * 3,5%) = 1,98% - 2,62 =  - 0,64% (meno!). E il pensionato è meno contento!
Il tasso di rendimento presunto, nel B.T., è la misura che determina la variazione finanziaria del patrimonio nella sua evoluzione prospettica. Si applica, per intero, ai valori della colonna 7 della Tav.1
Questa misura incide però anche sulla rivalutazione finanziaria delle pensioni, per le quali tuttavia i si ipotizzerà una crescita pari al tasso di rendimento presunto, pesato per l'aliquota di retrocessione, dedotto, nel  caso della  nostra Sezione, il tasso tecnico (del quale diremo adesso).

Tasso tecnico:  la sola, unica, autentica, vera, misura cui dare il nome di "tasso tecnico" è quel 3,5% fissato dallo Statuto. Ogni altro valore etichettato con questo termine, non è "tasso tecnico" ma qualcosa d'altro!
Sopra abbiamo ampiamente chiarito come questo valore sia già incorporato nelle pensioni, per cui, trasferendo questo concetto al B.T. apparirà conseguente il fatto che il tasso tecnico va decurtato nel calcolo del rendimento finanziario da attribuire, anno per anno, alle pensioni.     
Se riesaminiamo la colonna (4) possiamo quindi integrare le "istruzioni per la lettura" che avevamo dato la volta scorsa nel modo che segue:
"...L'evoluzione della voce è funzione, oltre che delle  dinamiche demografiche (decessi), anche del rendimento previsto per gli attivi limitatamente alla percentuale di retrocessione in vigore, e dedotto il tasso tecnico.."

E il risultato

Nel nostro B.T. e con le misure oggi in vigore, avremo quindi
- rendimento presunto  4%, valorizzato al 64%  =  2,56 % , meno tasso tecnico 3,5% = - 0,94%

    il B.T. è oggi in equilibrio solo con le  pensioni che in futuro calano dello 0,94% all'anno.

Se  può consolare, possiamo dire che anche con i valori degli ultimi 5 anni avevamo un risultato negativo (fino al 2012 quanto, fermo il tasso tecnico, la percentuale di retrocessione è diminuita dall'83 al 75% ed il rendimento presunto dal 4,22 al 4,25%).
 
Solo che non lo sapevamo perchè (quasi) nessuno lo sapeva e perchè nessuno ce lo è venuto a raccontare.

Se non avessimo detto che il B.T. non è la realtà ma è solo una previsione, ci sarebbe da preoccuparsi, perchè alla fine quello che vale è il risultato effettivamente conseguito dalla gestione.
Questo è vero, ma con degli importanti distinguo, primo perchè le conseguenze dipendono dalla misura di tale rendimento, secondo perchè il rendimento effettivo ha valenza diversa a seconda che lo si giudichi dal punto di vista del B.T. o da quello delle pensioni in pagamento.

Siccome a questo punto si rende necessario complicare ulteriormente il ragionamento e chi legge per oggi ne ha certamente abbastanza, rimandiamo alla prossima, con la promessa per allora di arrivare a qualche conclusione, anche se da subito possiamo dire che magari non c'è da preoccuparsi per quello 0,94 % meno, ma di sicuro l'avvenire non è roseo!  

Nella home page troverete grafici aggiornati, per il Lussemburgo, con i dati di questo primo scorcio d'anno.

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