In queste pagine cercheremo, da una parte di raccontare come funziona il Fondo con riferimento all'attività di investimento delle risorse - la gestione mobiliare principalmente - e dall'altra di formarci un nostro parere sulla qualità della gestione e sui risultati ottenuti. L’obiettivo è quello di fornire un apporto - modesto - affinchè ogni uno di noi sia in grado di esprimersi ragionatamente sulla gestione, per maturare, nel voto, decisioni ragionate.

C'è anche una pagina con qualche concetto elementare di "finanza", che ci auguriamo possa interessarti nella tua veste di "risparmiatore".

Se arrivi per la prima volta sul blog, ti suggeriamo di incominciare la tua esplorazione dalla pagina "Perchè". Capirai tutto meglio!

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domenica 6 marzo 2016

RENDIMENTI 2014


Tra poche settimane avremo dal Fondo comunicazione del rendimento della Sezione 1° e dei tre Comparti della Sezione 2°.

Presente come sono andati i mercati - che in finale d'anno si sono bruciati tutta la plusvalenza accumulata durante l'intero anno - non c'è da aspettarsi molto.

Per quel che riguarda la Sezione 1° - con la componente mobiliare intorno all'1,30% e quella immobiliare intorno al 2% - un risultato nell'area dell'1,70% (che diventa 1,19% al netto della mai sufficientemente deprecata (leggi) aliquota di retrocessione trattenuta) il magro risultato è preludio ad una sensibile riduzione dell'assegno pensionistico.

Sui  rendimenti finali - anche quelli dei Comparti - commenteremo a tempo debito con dati definitivi alla mano.
Così come cercheremo di dar giustificazione ad una eventuale decisione del Fondo di non procedere a riduzione alcuna delle pensioni, pur in presenza di un risultato di gestione negativo.
Sui dati 2015 quindi, commenteremo in dettaglio più avanti.

Però, dato che un voto sul bilancio, quindi anche sul risultato, lo dovremo esprimere, vale la pena di "ripassare la storia": i risultati che la gestione del Fondo storicamente ottiene, positivi o negativi che siano, sono risultati buoni, modesti o scarsi?

Un uomo alto un metro e sessantacinque è piccolo?
E' piccolo se appartiene ad una tribù di Watussi, è grande se invece la sua tribù è di pigmei!

Anche nel nostro caso quindi - dato che Sezione e Comparti non hanno riferimento ad un benchmark, cioè un parametro esterno, quantificabile e replicabile, contro cui misurare il risultato della gestione -    per dare un giudizio dobbiamo necessariamente far ricorso alla comparazione con prodotti della stessa natura e simili per caratteristiche.

Su questo argomento abbiamo già speso pagine di considerazioni e valutazioni: nel post nr 34 del 18 aprile 2014 relativamente ai risultati 2012, e nel post nr 41 del 10 ottobre stesso anno, per quelli del 2013.
Chi vuole rivederseli, li trova facilmente.

Vogliamo adesso analizzare, con gli stessi modelli, i risultati 2014.

Abbiamo anche per questo esercizio, elaborato dei  grafici che vi presentiamo più avanti.
Per chi però avesse fretta di conoscere il finale, eccovi la sintesi riassunta in queste due tavole:

Tav. 1



Tratta da : COVIP : RELAZIONE PER L'ANNO 2014, pag 42 (qui)

Tav.2
Tratta da : Nota integrativa al Bilancio del Fondo Pensione al 31 dic 2014, pag 32  (qui)

Siccome le comparazioni fanno fatte tra elementi omogenei, va detto che, seguendo la classificazione di COVIP, i nostri tre comparti sono tutti allocabili nella categoria "obbligazionario misto" (che prevede una componente azionaria massima del 30%), salvo rientrare, il 10 e 15 anni, in quella "bilanciata" laddove si equipari all'azionario la componente "alternativi".

I numeri sono di facile lettura, comparazione ed interpretazione.
Ed altrettanto facili le conclusioni: arrivateci voi!

Non lasciamoci ingannare da un  ragionamento del tipo: "dopotutto la differenza tra il rendimento medio della categoria "obbligazionario misto" dell' 8,1% e il 6,95% del nostro 10 anni, è di appena 1 punto percentuale".
Vero in termini assoluti, ma questo "un punto percentuale" - esattamente 1,15 -  è il 14,2% in meno del dato medio:  il nostro miglior comparto, ha guadagnato il 15% in meno della media di categoria dei Fondi Pensione Negoziali.
Questo invece non è poco!

Volendo approfondire, vediamo questa ulteriore scomposizione:
Tav. 3

Mostra il rendimento conseguito nell’esercizio 2014 da ogni uno dei  33 fondi che indicano nel proprio benchmark una componente azionaria non superiore al 30%.
Colori e simboli identificano facilmente sul grafico i nostri tre Comparti.
Chiave di lettura: tutte le palline che, alla stessa altezza o più basse, si collocano a destra del Comparto selezionato, rappresentano altrettanti fondi che, con quota azioni uguale o più bassa, hanno ottenuto risultato migliore; quanto più a sinistra si colloca il simbolo del Comparto, tanto peggiore il suo posizionamento rispetto ai “simili”. 

La successiva tavola 4 riporta gli stessi  fondi posizionati in funzione del rendimento annuo medio conseguito nei 5 anni da 2010 a 2014.
Teniamo presente che la componente "immobiliare" presente nei nostri tre Comparti - assente invece negli altri FPN - non è così elevata da modificare significativamente, con i modesti risultati degli ultimi esercizi, il dato finale.

Tav. 4


Anche per commentare questi grafici non crediamo ci sia bisogno di molti suggerimenti!

Questo vale per i tre Comparti della Sezione 2°.
 
Per la Sezione 1°, non essendo possibile esprimere NAV, questo tipo di raffronti non risulta fattibile.
E' però più che legittima una constatazione: dato che tutti gli attivi del Fondo sono investiti - pur con pesi diversi - nelle SICAV del Lussemburgo, e con questa "materia prima" i Comparti hanno ottenuto i modesti risultati documentati sopra, certamente altrettanto modesti saranno i risultati della Sezione 1°, dato che la "materia prima" è sempre la stessa.
Il risultato della Sezione 1° diventa alla fine ancor più modesto per la presenza della forte componente immobiliare, i cui rendimenti, oramai lo sappiamo bene, sono da anni molto bassi.

Conclusione: il nostro Fondo non ha certo brillato per le sue performance!

Se e quanto questo preoccupi gli aderenti non è dato sapere.
Quello che invece è certo, è che nessuno, ne tra gli attivi ne tra i pensionati, ne tra i rappresentanti dei primi ne tra i rappresentanti dei secondi, sembra interessato ad approfondire e dibattere sull'argomento.
 
Tutti sembrano dimenticare che l'attività principale di un Fondo Pensione, è quella di gestire al meglio il proprio patrimonio - nella struttura degli odierni FP si tratta quasi per intero di attivi mobiliari - al fine di garantire al meglio il soddisfacimento degli impegni verso gli aderenti, tanto nella fase di accumulo, per gli attivi,  quanto nella fase di erogazione, per i pensionati.
Ogni altra attività che un Fondo svolge, pure importante per il regolare andamento del Fondo, ha rilievo puramente organizzativo/amministrativo.

Gestire al meglio non vuole necessariamente dire "ottenere il massimo rendimento", ma forse non vuol nemmeno dire "essere gli ultimi".
Allora perchè lo siamo? Siamo consapevoli di esserlo e coscientemente adottiamo delle strategie che portano a questo risultato? siamo noi "controcorrente" o lo sono gli altri?

Tanti interrogativi che noi vorremmo venissero affrontati, discussi, dibattuti. Pronti ad accettare le spiegazioni se convincentemente supportate. 

Ma queste tematiche invece non sembrano nemmeno esistere: argomenti "scomodi" da mettere in campo?
E se la verità fosse che nessuno, tra chi rappresenta gli aderenti, ha le competenze per affrontarle queste tematiche?
La verità probabilmente è una combinazione di entrambe le cause. Tragico......

 
NB.: sulla home page grafici aggiornati al 29 febbraio.

2 commenti:

  1. Stai attento Giuseppe......
    Guarda cosa succede in Turchia alla libera stampa.....
    Ciao
    Luciano B

    RispondiElimina
  2. Grazie dell'avviso Luciano. Come vedi cerco di mantenermi nell'ambito di una "educata e civile dialettica".
    Ciao,
    Giuseppe

    RispondiElimina