Tra poche settimane avremo dal Fondo comunicazione del
rendimento della Sezione 1° e dei tre Comparti della Sezione 2°.
Presente come sono andati i mercati - che in finale d'anno si sono bruciati tutta la plusvalenza accumulata durante l'intero anno - non c'è da aspettarsi molto.
Sui dati 2015 quindi, commenteremo in dettaglio più avanti.
Vogliamo adesso analizzare, con gli stessi modelli, i risultati 2014.
Questo invece non è poco!
Chiave di lettura: tutte le palline che, alla stessa altezza o più basse, si collocano a destra del Comparto selezionato, rappresentano altrettanti fondi che, con quota azioni uguale o più bassa, hanno ottenuto risultato migliore; quanto più a sinistra si colloca il simbolo del Comparto, tanto peggiore il suo posizionamento rispetto ai “simili”.
Anche per
commentare questi grafici non crediamo ci sia bisogno di molti suggerimenti!
Per la
Sezione 1°, non essendo possibile esprimere NAV, questo tipo di raffronti non
risulta fattibile.
E' però più che legittima una constatazione: dato che tutti gli attivi del Fondo sono investiti - pur con pesi diversi - nelle SICAV del Lussemburgo, e con questa "materia prima" i Comparti hanno ottenuto i modesti risultati documentati sopra, certamente altrettanto modesti saranno i risultati della Sezione 1°, dato che la "materia prima" è sempre la stessa.
Il risultato della Sezione 1° diventa alla fine ancor più modesto per la presenza della forte componente immobiliare, i cui rendimenti, oramai lo sappiamo bene, sono da anni molto bassi.
Conclusione: il nostro Fondo non ha certo brillato per le sue performance!
Se e quanto questo preoccupi gli aderenti non è dato sapere.
Quello che invece è certo, è che nessuno, ne tra gli attivi ne tra i pensionati, ne tra i rappresentanti dei primi ne tra i rappresentanti dei secondi, sembra interessato ad approfondire e dibattere sull'argomento.
Tutti sembrano dimenticare che l'attività principale di un
Fondo Pensione, è quella di gestire al meglio il proprio patrimonio - nella
struttura degli odierni FP si tratta quasi per intero di attivi mobiliari - al
fine di garantire al meglio il soddisfacimento degli impegni verso gli
aderenti, tanto nella fase di accumulo, per gli attivi, quanto nella fase di erogazione, per i
pensionati.
Ogni altra attività che un Fondo svolge, pure importante per il regolare andamento del Fondo, ha rilievo puramente organizzativo/amministrativo.
La verità probabilmente è una combinazione di entrambe le cause. Tragico......
Presente come sono andati i mercati - che in finale d'anno si sono bruciati tutta la plusvalenza accumulata durante l'intero anno - non c'è da aspettarsi molto.
Per quel che riguarda la Sezione 1° - con la componente
mobiliare intorno all'1,30% e quella immobiliare intorno al 2% - un risultato
nell'area dell'1,70% (che diventa 1,19% al netto della mai sufficientemente
deprecata (leggi)
aliquota di retrocessione trattenuta) il magro risultato è preludio ad una
sensibile riduzione dell'assegno pensionistico.
Sui rendimenti finali
- anche quelli dei Comparti - commenteremo a tempo debito con dati definitivi
alla mano.
Così come cercheremo di dar giustificazione ad una eventuale
decisione del Fondo di non procedere a riduzione alcuna delle pensioni, pur in
presenza di un risultato di gestione negativo.Sui dati 2015 quindi, commenteremo in dettaglio più avanti.
Però, dato che un voto sul bilancio, quindi anche sul
risultato, lo dovremo esprimere, vale la pena di "ripassare la
storia": i risultati che la gestione del Fondo storicamente ottiene, positivi
o negativi che siano, sono risultati buoni, modesti o scarsi?
Un uomo alto un metro e sessantacinque è piccolo?
E' piccolo se appartiene ad una tribù di Watussi, è grande
se invece la sua tribù è di pigmei!
Anche nel nostro caso quindi - dato che Sezione e Comparti
non hanno riferimento ad un benchmark, cioè un parametro esterno,
quantificabile e replicabile, contro cui misurare il risultato della gestione
- per dare un giudizio dobbiamo necessariamente
far ricorso alla comparazione con prodotti della stessa natura e simili per
caratteristiche.
Su questo argomento abbiamo già speso pagine di
considerazioni e valutazioni: nel post nr 34 del 18 aprile 2014 relativamente
ai risultati 2012, e nel post nr 41 del 10 ottobre stesso anno, per quelli del
2013.
Chi vuole rivederseli, li trova facilmente.Vogliamo adesso analizzare, con gli stessi modelli, i risultati 2014.
Abbiamo anche per questo esercizio, elaborato dei grafici che vi presentiamo più avanti.
Per chi però avesse fretta di conoscere il finale, eccovi la
sintesi riassunta in queste due tavole:
Tav. 1
Tratta da :
COVIP : RELAZIONE PER L'ANNO 2014, pag 42 (qui)
Tav.2
Tratta da : Nota integrativa al Bilancio del Fondo Pensione al 31 dic
2014, pag 32 (qui)
Siccome le comparazioni fanno fatte tra elementi omogenei,
va detto che, seguendo la classificazione di COVIP, i nostri tre comparti sono tutti
allocabili nella categoria "obbligazionario misto" (che prevede una
componente azionaria massima del 30%), salvo rientrare, il 10 e 15 anni, in
quella "bilanciata" laddove si equipari all'azionario la componente
"alternativi".
I numeri sono di facile lettura, comparazione ed
interpretazione.
Ed altrettanto facili le conclusioni: arrivateci voi!
Non lasciamoci ingannare da un ragionamento del tipo: "dopotutto la
differenza tra il rendimento medio della categoria "obbligazionario
misto" dell' 8,1% e il 6,95% del nostro 10 anni, è di appena 1 punto
percentuale".
Vero in termini assoluti, ma questo "un punto
percentuale" - esattamente 1,15 - è
il 14,2% in meno del dato medio: il
nostro miglior comparto, ha guadagnato il 15% in meno della media di categoria
dei Fondi Pensione Negoziali.Questo invece non è poco!
Volendo approfondire, vediamo questa ulteriore
scomposizione:
Tav. 3
Mostra il
rendimento conseguito nell’esercizio 2014 da ogni uno dei 33 fondi che indicano nel proprio benchmark
una componente azionaria non superiore al 30%.
Colori e
simboli identificano facilmente sul grafico i nostri tre Comparti. Chiave di lettura: tutte le palline che, alla stessa altezza o più basse, si collocano a destra del Comparto selezionato, rappresentano altrettanti fondi che, con quota azioni uguale o più bassa, hanno ottenuto risultato migliore; quanto più a sinistra si colloca il simbolo del Comparto, tanto peggiore il suo posizionamento rispetto ai “simili”.
La
successiva tavola 4 riporta gli stessi
fondi posizionati in funzione del rendimento annuo medio conseguito nei
5 anni da 2010 a 2014.
Teniamo
presente che la componente "immobiliare" presente nei nostri tre
Comparti - assente invece negli altri FPN - non è così elevata da modificare
significativamente, con i modesti risultati degli ultimi esercizi, il dato
finale.
Tav. 4
Questo vale
per i tre Comparti della Sezione 2°.
E' però più che legittima una constatazione: dato che tutti gli attivi del Fondo sono investiti - pur con pesi diversi - nelle SICAV del Lussemburgo, e con questa "materia prima" i Comparti hanno ottenuto i modesti risultati documentati sopra, certamente altrettanto modesti saranno i risultati della Sezione 1°, dato che la "materia prima" è sempre la stessa.
Il risultato della Sezione 1° diventa alla fine ancor più modesto per la presenza della forte componente immobiliare, i cui rendimenti, oramai lo sappiamo bene, sono da anni molto bassi.
Conclusione: il nostro Fondo non ha certo brillato per le sue performance!
Se e quanto questo preoccupi gli aderenti non è dato sapere.
Quello che invece è certo, è che nessuno, ne tra gli attivi ne tra i pensionati, ne tra i rappresentanti dei primi ne tra i rappresentanti dei secondi, sembra interessato ad approfondire e dibattere sull'argomento.
Ogni altra attività che un Fondo svolge, pure importante per il regolare andamento del Fondo, ha rilievo puramente organizzativo/amministrativo.
Gestire al meglio non vuole necessariamente dire
"ottenere il massimo rendimento", ma forse non vuol nemmeno dire
"essere gli ultimi".
Allora perchè lo siamo? Siamo consapevoli di esserlo e
coscientemente adottiamo delle strategie che portano a questo risultato? siamo
noi "controcorrente" o lo sono gli altri?
Tanti interrogativi che noi vorremmo venissero affrontati,
discussi, dibattuti. Pronti ad accettare le spiegazioni se convincentemente
supportate.
Ma queste tematiche invece non sembrano nemmeno esistere:
argomenti "scomodi" da mettere in campo?
E se la verità fosse che nessuno, tra chi rappresenta gli
aderenti, ha le competenze per affrontarle queste tematiche?La verità probabilmente è una combinazione di entrambe le cause. Tragico......
NB.: sulla home page grafici aggiornati al 29 febbraio.
Stai attento Giuseppe......
RispondiEliminaGuarda cosa succede in Turchia alla libera stampa.....
Ciao
Luciano B
Grazie dell'avviso Luciano. Come vedi cerco di mantenermi nell'ambito di una "educata e civile dialettica".
RispondiEliminaCiao,
Giuseppe