ci sembra corretto segnalare che della questione "convergenza indici", parla il periodico "La Quercia Nuova" edito dall'Unione per i propri iscritti, nel numero gennaio/aprile 2007 uscito indicativamente verso lo scorso maggio. (qui a pagina 4).
Viene
pubblicato il contenuto di un colloquio/intervista
avuto dal Presidente dell'Unione con il Direttore Generale del Fondo, "per fare il punto della situazione sulla scorta dei risultati economici
conseguiti e delle ripercussioni del Piano Industriale varato
dall'Azienda", nel corso del quale quest'ultimo, il D.G. del Fondo,
tocca gli argomenti che ci stanno ora occupando, fornendo, in linea molto
generale, spiegazioni su tasso tecnico, aliquota di retrocessione e, appunto,
convergenza indici. Il tutto anche a
giustificazione della consistente riduzione dell'assegno avvenuta con lo
scorso gennaio.
Un testo
chiaro nei contenuti per chi ha già le mani in pasta con queste questioni, meno
per chi non si è già fatto un po' le
ossa leggendo i nostri post.
Lo
segnaliamo comunque per completezza di informazione.
La delibera del 20 giugno
Torniamo
alla delibera del 20 giugno del CdA del Fondo che ha modificato: - il tasso annuo netto di redditività ("tasso presunto di rendimento" nella dizione statutaria) portandolo dal 4% adottato dal 31 dicembre 2015, al 3,5%;
- l’aliquota di retrocessione che sale dal precedente 64% all’80%.
Non viene precisata la data di decorrenza delle variazioni
che tuttavia riteniamo, da altri "indizi", possa essere già dal
gennaio di quest'anno.
La
portata di queste variazioni dovrebbe risultare chiara a tutti gli iscritti, ma
la decisione porta anche ad alcune riflessioni che riteniamo giusto sottoporre
a chi di dovere, insieme alla richiesta di essere fatti partecipi delle
informazioni sull'argomento emerse in Consiglio e nell'incontro dei Sindaci con
l'attuario.
Partiamo
dalle cose facili.
Effetto sulle pensioni
Sappiamo
oramai tutti che il rendimento conseguito dagli attivi, non viene
"girato" per intero alle pensioni: alle stesse viene retrocessa una percentuale, stabilita dal
Consiglio del Fondo, di norma a seguito delle risultanze di un Bilancio Tecnico,
che evidentemente più bassa è, meno margine lascia a miglioramenti dell'assegno
pensionistico.
Riconoscere
quindi alle pensioni l'80% del
rendimento annuo conseguito dagli attivi, è certamente meglio che riconoscere
alle stesse solo il 64%.
Il nuovo
valore scende dal 5,47% (con retrocessione al 64%) al 4,38%
(con retrocessione all'80%), limite ancora abbastanza elevato data la
composizione dei nostri attivi, ma certamente più "accessibile" di
prima.
Quindi provvedimento
positivo.
Da parte
di molti si è letto però solo "questo" aspetto.
Se si
traggono conclusioni sulle possibili variazioni dell'assegno prendendo in
considerazione solo la variazione della percentuale di retrocessione, siamo, lo
ripetiamo ancora una volta, fuori strada.A fine esercizio, sulla base del rendimento retrocesso, verrà modificato l'indice dell'Art. 29 "calcolato" (vedi la tabella nel post precedente), ma l'indice "applicato", che esso pure subisce la variazione a seguito del rendimento retrocesso, verrà anche decurtato della quota annuale di "convergenza" (3 punti percentuali?).
Il che alla fine sottende, per lasciar margine ad una variazione finale positiva, un (improbabile) rendimento degli attivi prossimo alla doppia cifra.
Per ancora 5 anni!
Effetti su Bilancio Tecnico
Effetti
ben più complessi, e difficili per noi da decifrare, sul Bilancio Tecnico.
Ricordiamo
intanto che il documento è assolutamente "top secret": non se ne sa
niente di niente, salvo che le sue risultanze hanno frequentemente imposto un
aggiustamento, fin ora al ribasso, dell'aliquota di retrocessione per
consentire il mantenimento del "sostanziale pareggio", che garantisce
la prospettiva di una serena capacità del patrimonio della Sezione a soddisfare
gli impegni futuri.
Questi
successivi interventi sull'aliquota (vedi
qui tabella e commenti), un tasso presunto di rendimento fissato ad un
livello - 4% - che avevamo giudicato "ottimistico", e la questione esodi, ci avevano fatto
ritenere che l'esigenza del sostanziale pareggio del B.T., avesse già portato su una strada in cui le pensioni, in
assenza di rendimenti clamorosi dei mercati, difficilmente sarebbero tornate a
risalire.
Avevamo anzi
con chiarezza indicato, come unica possibile uscita, la diminuzione delle
pensioni stesse.
Ed è
curioso notare come questa necessità, da noi messa nero su bianco su un post
pubblicato l'8 marzo, sia combaciata con l'effettivo intervento sulle pensioni
deliberato dal CdA il 16 marzo!
Questa
decisione, sul piano del Bilancio Tecnico, ha un effetto positivo immediato,
perchè fa diminuire, a parità di altri elementi, l'importo delle uscite annue
per prestazioni con conseguente beneficio per il patrimonio (a fronte delle
stesse entrate e con lo stesso tasso di
capitalizzazione, se diminuiscono le uscite, cioè le passività, aumenta il
patrimonio. Chi volesse "ripassare" i concetti, può rivedersi il post
del 2 febbraio "Il Bilancio Tecnico con annessi e connessi" (qui).
Quando comunque
il 16 marzo il CdA delibera la convergenza, la verifica del B.T. è ancora in
corso, ed è solo successivamente che, dai numeri finali che tengono conto
dell'impatto positivo sul patrimonio della riduzione delle pensioni a seguito
dell'attuazione della convergenza,
emerge che si è creato spazio per una revisione al rialzo dell'aliquota
di retrocessione.
In più,
attraverso qualche simulazione che l'attuario può facilmente fare avendo a
disposizione tutti i dati necessari (con i dati e gli algoritmi di calcolo,
basta un foglio Excel !) ci si accorge
che, ritoccando un pelo anche il tasso presunto di rendimento, si può fare ai
pensionati un regalo veramente sostanzioso: quello del miglioramento di ben 16
punti percentuali dell'aliquota di retrocessione, in costanza del sostanziale
equilibrio tecnico finanziario.
Quindi:
la convergenza unita al ribasso del
tasso presunto di rendimento, consentono di riportare l'aliquota di
retrocessione quasi ai livelli del 2011 (quando era all'83% con un tasso
presunto di rendimento del 4,22%).
E guarda
caso (per la seconda volta!) anche sul tasso
presunto di rendimento al 4% noi avevamo messo nero su bianco le nostre
perplessità in un post del 7 marzo ("Bilancio Tecnico - 3° - Tiriamo
qualche somma ")! (qui)
Nel
complesso quindi i provvedimenti, anche se vedranno soffrire le pensioni per i
prossimi 5 anni, sono da giudicare in maniera positiva: esaurita questa fase
risulterà più realistica l'aspettativa di miglioramenti (mercati permettendo!).
Ma viene
spontanea una domanda:
Perchè non si è fatto prima?
Dobbiamo
essere sinceri: la nostra prima reazione è stata proprio questa: perchè solo
adesso, dopo quasi dieci anni durante i quali, anno dopo anno, la redditività
del patrimonio della Sezione, indubbiamente complice anche la crisi dei
mercati, aveva chiaramente dimostrato di
non essere in grado di recuperare le perdite del 2008 e dopo anni di tassi
presunti di rendimento lontani dalla realtà?
La tabella già pubblicata - e commentata ampiamente nel nostro post del 25 marzo scorso ("Bilancio Tecnico 4° : in quale direzione andremo?") (qui) - aiuterà ad evidenziare queste circostanze :
Ci saremmo potuti risparmiare qualche dispiacere?
Certo non si poteva evitare di passare attraverso il calo
delle pensioni, ma si sarebbe potuto evitare di arrivare a percentuali di rendimento non retrocesso così elevate quali quelle
degli anni dal 2013 in avanti?
Noi non lo sappiamo e non possiamo verificarlo non solo per
la totale mancanza di dati di BilancioTecnico, ma anche per la totale assenza
di qualsiasi chiarimento su quanto avvenuto.
Riprendiamo allora il testo con cui abbiamo incominciato
l'esame di questi provvedimenti:
"Abbiamo letto la notizia nel
verbale della riunione del 21 giugno della Segreteria Nazionale dell'Unione
Pensionati (qui),
verbale che... si limita ad informare
che sull'argomento, il Consigliere di nostra nomina nel CdA del Fondo,
"si sofferma sulle note molteplici variabili che concorrono alla
formazione dello stesso (il Bilancio Tecnico), evidenziandone il sostanziale
equilibrio tecnico" e che "il Collegio Sindacale, dopo un incontro
con l’attuario del Fondo, sig.ra Clementelli, ha preso atto e condiviso positivamente
le risultanze evidenziate nel Bilancio Tecnico di cui trattasi."
Crediamo
che conoscere "le note molteplici
variabili" per "condividere le risultanze" sia
nostro diritto in quanto iscritti l Fondo, come lo sono i Colleghi che abbiamo
eletto alla Segreteria dell'Unione e nel CdA del Fondo e che dovrebbero fare di
una informativa esauriente agli iscritti, il primo punto del proprio "codice di
comportamento".
E
vorremmo numeri, dati precisi, non chiacchiere e fumo...
Aspettiamo...
PS per gli amici che - numerosi - ci
seguono si Facebook:
Da questa pagina, vi chiederei (e lo dico in prima persona, quale autore del blog):
- di iscriversi al servizio di notifica che avvisa
automaticamente ogni qualvolta viene pubblicato un nuovo post (vai nella parte alta della
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facendo il commento sarà visibile a chiunque apra la pagina ( se il commento
viene fatto solo sulla pagina Facebook, lo stesso è visibile solo agli
"amici" e ai membri di quel "gruppo". Leggo su Facebook
commenti molto interessanti che sarebbe bello potessero essere letti da
chiunque apra la pagina del blog! Nell'interesse di tutti!).
E rammento che in calce alla pagina, cliccando su "home
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