In queste pagine cercheremo, da una parte di raccontare come funziona il Fondo con riferimento all'attività di investimento delle risorse - la gestione mobiliare principalmente - e dall'altra di formarci un nostro parere sulla qualità della gestione e sui risultati ottenuti. L’obiettivo è quello di fornire un apporto - modesto - affinchè ogni uno di noi sia in grado di esprimersi ragionatamente sulla gestione, per maturare, nel voto, decisioni ragionate.

C'è anche una pagina con qualche concetto elementare di "finanza", che ci auguriamo possa interessarti nella tua veste di "risparmiatore".

Se arrivi per la prima volta sul blog, ti suggeriamo di incominciare la tua esplorazione dalla pagina "Perchè". Capirai tutto meglio!

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martedì 10 ottobre 2017

TUTTO PER UN PICCOLO, PICCOLISSIMO, NUMERO... (2°)

Prima di riprendere l'argomento lasciato in sospeso nello scorso post,

ci sembra corretto segnalare  che della questione "convergenza indici", parla il periodico "La Quercia Nuova" edito dall'Unione per i propri iscritti, nel numero gennaio/aprile 2007  uscito indicativamente verso lo scorso maggio. (qui a pagina 4).

Viene pubblicato il contenuto di un  colloquio/intervista avuto dal Presidente dell'Unione con il  Direttore Generale del Fondo, "per fare il punto della situazione  sulla scorta dei risultati economici conseguiti e delle ripercussioni del Piano Industriale varato dall'Azienda", nel corso del quale quest'ultimo, il D.G. del Fondo, tocca gli argomenti che ci stanno ora occupando, fornendo, in linea molto generale, spiegazioni su tasso tecnico, aliquota di retrocessione e, appunto, convergenza indici. Il tutto anche a  giustificazione della consistente riduzione dell'assegno avvenuta con lo scorso gennaio.

Un testo chiaro nei contenuti per chi ha già le mani in pasta con queste questioni, meno per chi  non si è già fatto un po' le ossa leggendo i nostri post.

Lo segnaliamo comunque per completezza di informazione.

La delibera del 20 giugno
Torniamo alla delibera del 20 giugno del CdA del Fondo che ha modificato:
- il  tasso annuo netto di redditività ("tasso presunto di rendimento" nella dizione statutaria) portandolo dal 4%  adottato dal 31 dicembre 2015, al 3,5%;
- l’aliquota di retrocessione che sale dal precedente 64% all’80%.

Non viene precisata la data di decorrenza delle variazioni che tuttavia riteniamo, da altri "indizi", possa essere già dal gennaio di quest'anno.  

La portata di queste variazioni dovrebbe risultare chiara a tutti gli iscritti, ma la decisione porta anche ad alcune riflessioni che riteniamo giusto sottoporre a chi di dovere, insieme alla richiesta di essere fatti partecipi delle informazioni sull'argomento emerse in Consiglio e nell'incontro dei Sindaci con l'attuario.

Partiamo dalle cose facili.

Effetto sulle pensioni
Sappiamo oramai tutti che il rendimento conseguito dagli attivi, non viene "girato" per intero alle pensioni: alle stesse viene retrocessa una percentuale, stabilita dal Consiglio del Fondo, di norma a seguito delle risultanze di un Bilancio Tecnico, che evidentemente più bassa è, meno margine lascia a miglioramenti dell'assegno pensionistico.

Riconoscere quindi alle pensioni l'80%  del rendimento annuo conseguito dagli attivi, è certamente meglio che riconoscere alle stesse solo il 64%.
 
Quindi il provvedimento rappresenta un netto miglioramento per i pensionati  "vecchi iscritti" della Sezione 1°, anche perchè  risulta di conseguenza modificato al ribasso il  "tasso di equilibrio", cioè quel rendimento che, dando valore zero al risultato del calcolo "rendimento conseguito * aliquota di retrocessione - 3,5% tasso tecnico statutario" , non origina nessuna variazione - effetto "convergenza" escluso -  all'indice e quindi alle pensioni .

Il nuovo valore scende dal 5,47% (con retrocessione al 64%) al  4,38% (con retrocessione all'80%), limite ancora abbastanza elevato data la composizione dei nostri attivi, ma certamente più "accessibile" di prima.

Quindi provvedimento positivo.

Da parte di molti si è letto però solo "questo" aspetto.
Se si traggono conclusioni sulle possibili variazioni dell'assegno prendendo in considerazione solo la variazione della percentuale di retrocessione, siamo, lo ripetiamo ancora una volta, fuori strada.
A fine esercizio, sulla base del rendimento retrocesso, verrà modificato l'indice dell'Art. 29 "calcolato" (vedi la tabella nel post precedente), ma l'indice "applicato", che esso pure subisce la variazione a seguito del rendimento retrocesso, verrà anche decurtato della quota annuale di "convergenza" (3 punti percentuali?).
Il che alla fine sottende, per lasciar margine ad una variazione finale positiva, un (improbabile) rendimento degli attivi prossimo alla doppia cifra.
Per ancora 5 anni! 

Effetti su Bilancio Tecnico
Effetti ben più complessi, e difficili per noi da decifrare, sul Bilancio Tecnico.

Ricordiamo intanto che il documento è assolutamente "top secret": non se ne sa niente di niente, salvo che le sue risultanze hanno frequentemente imposto un aggiustamento, fin ora al ribasso, dell'aliquota di retrocessione per consentire il mantenimento del "sostanziale pareggio", che garantisce la prospettiva di una serena capacità del patrimonio della Sezione a soddisfare gli impegni futuri.

Questi successivi interventi sull'aliquota (vedi qui tabella e commenti), un tasso presunto di rendimento fissato ad un livello - 4% - che avevamo giudicato "ottimistico",  e la questione esodi, ci avevano fatto ritenere che l'esigenza del sostanziale pareggio del B.T., avesse già  portato su una strada in cui le pensioni, in assenza di rendimenti clamorosi dei mercati, difficilmente sarebbero tornate a risalire.
Avevamo anzi con chiarezza indicato, come unica possibile uscita, la diminuzione delle pensioni stesse.

Ed è curioso notare come questa necessità, da noi messa nero su bianco su un post pubblicato l'8 marzo, sia combaciata con l'effettivo intervento sulle pensioni deliberato dal CdA il 16 marzo!   

Questa decisione, sul piano del Bilancio Tecnico, ha un effetto positivo immediato, perchè fa diminuire, a parità di altri elementi, l'importo delle uscite annue per prestazioni con conseguente beneficio per il patrimonio (a fronte delle stesse entrate e con lo stesso tasso  di capitalizzazione, se diminuiscono le uscite, cioè le passività, aumenta il patrimonio. Chi volesse "ripassare" i concetti, può rivedersi il post del 2 febbraio "Il Bilancio Tecnico con annessi e connessi" (qui).

Quando comunque il 16 marzo il CdA delibera la convergenza, la verifica del B.T. è ancora in corso, ed è solo successivamente che, dai numeri finali che tengono conto dell'impatto positivo sul patrimonio della riduzione delle pensioni a seguito dell'attuazione della convergenza,  emerge che si è creato spazio per una revisione al rialzo dell'aliquota di retrocessione.

In più, attraverso qualche simulazione che l'attuario può facilmente fare avendo a disposizione tutti i dati necessari (con i dati e gli algoritmi di calcolo, basta un  foglio Excel !) ci si accorge che, ritoccando un pelo anche il tasso presunto di rendimento, si può fare ai pensionati un regalo veramente sostanzioso: quello del miglioramento di ben 16 punti percentuali dell'aliquota di retrocessione, in costanza del sostanziale equilibrio tecnico finanziario.

Quindi: la convergenza  unita al ribasso del tasso presunto di rendimento, consentono di riportare l'aliquota di retrocessione quasi ai livelli del 2011 (quando era all'83% con un tasso presunto di rendimento del 4,22%).
             
E il CdA del Fondo - meno male! - il 20 giugno delibera l'adozione dei nuovi parametri.

E guarda caso (per la seconda volta!) anche sul  tasso presunto di rendimento al 4% noi avevamo messo nero su bianco le nostre perplessità in un post del  7 marzo  ("Bilancio Tecnico - 3° - Tiriamo qualche somma ")! (qui)

Nel complesso quindi i provvedimenti, anche se vedranno soffrire le pensioni per i prossimi 5 anni, sono da giudicare in maniera positiva: esaurita questa fase risulterà più realistica l'aspettativa di miglioramenti (mercati permettendo!).

Ma viene spontanea una domanda:  

Perchè non si è fatto prima?
Dobbiamo essere sinceri: la nostra prima reazione è stata proprio questa: perchè solo adesso, dopo quasi dieci anni durante i quali, anno dopo anno, la redditività del patrimonio della Sezione, indubbiamente complice anche la crisi dei mercati, aveva  chiaramente dimostrato di non essere in grado di recuperare le perdite del 2008 e dopo anni di tassi presunti di rendimento lontani dalla realtà?

La tabella già pubblicata - e commentata ampiamente nel nostro post del 25 marzo scorso ("Bilancio Tecnico 4° : in quale direzione andremo?") (qui) - aiuterà ad evidenziare queste circostanze :
                    
          
Ci saremmo potuti risparmiare qualche dispiacere?

Certo non si poteva evitare di passare attraverso il calo delle pensioni, ma si sarebbe potuto evitare di arrivare a  percentuali di rendimento  non retrocesso così elevate quali quelle degli anni dal 2013 in avanti?

Noi non lo sappiamo e non possiamo verificarlo non solo per la totale mancanza di dati di BilancioTecnico, ma anche per la totale assenza di qualsiasi chiarimento su quanto avvenuto.

Riprendiamo allora il testo con cui abbiamo incominciato l'esame di questi provvedimenti:
"Abbiamo letto la notizia nel verbale della riunione del 21 giugno della Segreteria Nazionale dell'Unione Pensionati (qui), verbale che... si limita ad informare  che sull'argomento, il Consigliere di nostra nomina nel CdA del Fondo, "si sofferma sulle note molteplici variabili che concorrono alla formazione dello stesso (il Bilancio Tecnico), evidenziandone il sostanziale equilibrio tecnico" e che "il Collegio Sindacale, dopo un incontro con l’attuario del Fondo, sig.ra Clementelli, ha preso atto e condiviso positivamente le risultanze evidenziate nel Bilancio Tecnico di cui trattasi."

Crediamo che conoscere "le note molteplici variabili"  per "condividere le risultanze" sia nostro diritto in quanto iscritti l Fondo, come lo sono i Colleghi che abbiamo eletto alla Segreteria dell'Unione e nel CdA del Fondo e che dovrebbero fare di una informativa esauriente agli iscritti,  il primo punto del proprio "codice di comportamento".

E vorremmo numeri, dati precisi, non chiacchiere e fumo...
Aspettiamo...
 



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 Grazie!    

 

 

 

 

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