Il raffronto è esteso al "rendimento medio a 5 anni" che meglio rappresenta la tendenza nel lungo periodo.
Come in passato, il raffronto è scoraggiante.... chi si dovrebbe preoccupare di questo?
Il raffronto in sintesi.
Parlando di Fondi, e quindi anche di Fondi Pensione,
possiamo analizzare il risultato conseguito in un dato periodo, per:
- verificare la capacità del gestore di ottenere un certo
risultato rispetto ad un obiettivo predefinito e predichiarato, - o per vedere se e quanto quel Fondo ha fatto meglio o peggio rispetto ad altri Fondi comparabili per caratteristiche.
Nel primo caso compariamo il risultato del Fondo con quello
che chiamiamo "benchmark" e valutiamo il gestore sulla base dello
scostamento, positivo o negativo, rispetto allo stesso; nel secondo caso,
definiti i parametri che rendono Fondi diversi reciprocamente raffrontabili, si
vorrà verificare chi ottiene di più e chi invece ottiene risultati più
mediocri.
Per quel che ci riguarda, rimandiamo ad altra occasione le valutazioni dei risultati del nostro Fondo
sulla base dei benchmark, e vediamo invece cosa succede nel confronto con il
"mercato", riferendoci a prodotti della stessa natura e simili per
caratteristiche.
Il nostro Fondo è , nella classificazione COVIP, un
"Fondo Preesistente" che tuttavia, agli affetti pratici, e quindi anche per questa analisi,
è assolutamente assimilabile ai "Fondi Negoziali" .
Il parametro di comparazione è quello della componente
azionaria presente nel benchmark dei Fondi.Partendo dalla classificazione COVIP, che distingue in:
- obbligazionario puro : investimento solo in obbligazioni, con esclusione dell'investimento in azioni,
- obbligazionario misto : consentito l’investimento in azioni, che assume carattere residuale e comunque non superiore al 30 per cento,
- azionario : almeno il 50 per cento del comparto è investito in azioni,
- bilanciato: tutti gli altri casi,
vediamo che i Comparti della Sezione 2°, con componente azionaria dell' 11,50% - 27,50% e 33% rispettivamente per il 3, 10, 15 anni (Asset Allocation Strategica al 23 set 15), collocano i primi due comparti nell'obbligazionario misto, mentre il 15 anni rientra nel bilanciato.
Da segnalare che lo scorso 30 settembre, l'Asset Allocation
Strategica è stata modificata ed è passata per i 10 e 15 anni, rispettivamente
al 32 e 43%. Invariata la % del comparto a 3 anni; sale al 20% anche la quota
azionaria nella Sezione 1°.
La forte componente immobiliare presente nella Sezione 1°
non la rende comparabile con gli altri
fondi negoziali, per cui la escludiamo dall'analisi.
La seguente tabella fornisce una prima rappresentazione
della situazione come si presenta alla fine dello scorso esercizio ( dati COVIP
da relazione annuale 2015, pag 37).
Solo per memoria, rammentiamo che il rendimento della
Sezione 1° è stato dell'1,36%.
Se scomponiamo il dato medio nel dato di rendimento
di ogni singolo fondo che appartiene alla tipologia che interessa, possiamo
costruire la seguente mappa, nella quale peraltro i nostri Comparti sono valorizzati
non per la % di azionario nell'Asset Allocation Strategica riportata sopra, ma
per quella effettiva al 31 dicembre, come riportata nelle "torte" che
appaiono in B.U. (il 15 anni, con una quota azionaria del 30,21% viene
mantenuto nell'obbligazionario misto dato che lo sforamento risulta irrilevante).
La chiave di lettura del grafico la conosciamo: tutte le
palline che, alla stessa altezza o più basse, si collocano a destra del Comparto
selezionato, rappresentano altrettanti fondi che, con quota azioni uguale o più
bassa, hanno ottenuto risultato migliore; quanto più a sinistra si colloca il simbolo
del Comparto, tanto peggiore il suo posizionamento rispetto ai “simili”.
Colori e simboli identificano facilmente sul grafico i
nostri tre Comparti.Non sembra che il confronto lasci molti motivi di soddisfazione!
Il rendimento nel
lungo periodo
Scarsi risultati imputabili alle capacità del gestore, o a cos'altro?
La domanda, importante per capire da dove nasce un risultato
tanto modesto, trova risposta nel grafico successivo, che mostra gli stessi
fondi posizionati in funzione del rendimento medio annuo conseguito nei 5 anni dal 2011 al 2015.
Nota con l'occasione, che la tabella che appare nella home
page e riporta i rendimenti maturati a quel mese (Rendimenti al....) comprende
ora una nuova colonna con i rendimenti medi a 5 anni .
Potremmo proporvi analoghe tabelle per i periodi 2009/13 e 2010/14 ma i posizionamenti non
risultano sostanzialmente diversi.
E' evidente allora che alla base di un posizionamento nel
lungo periodo come questo, non ci sono fatti contingenti che abbiano influito
su un esercizio in particolare. Le cause sono da ricercare nella politica di
gestione adottata dal Fondo, che evidentemente risponde a criteri diversi di
quella adottata dagli altri Fondi.
E le politiche di gestione degli altri, di tutti gli
altri, consentono il raggiungimento
di risultati migliori dei nostri.
Abbiamo diffusamente parlato di questo aspetto, e delle
conseguenze che ne derivano, non più tardi di una settimana fa, nel post
precedente.
Non vogliamo ripeterci riproponendovele.
Vogliamo invece che ci venga spiegato, in termini semplici,
chiari e comprensibili, perché gli altri guadagnano e noi no, e perché allora non
possiamo anche noi fare semplicemente come fanno gli altri.
Non vogliamo altra fufa
del tipo "l'anticipazione per la casa" o le "montagne russe dei
mercati", e nemmeno altra accademia sul controllo dei rischi, o la
volatilità attesa, o la diversificazione del portafoglio. Vogliamo solo sapere perché per gli altri guadagnano e noi no.
Lo chiediamo al Fondo in primis, ma anche alla Segreteria dell'Unione Pensionati per i partecipanti in quiescenza e alle OO.SS. per i partecipanti attivi ,che sono quelli che più di tutti hanno da perdere in questa situazione.
Aspettiamo fiduciosi la risposta!
Per esaurire l'argomento, dobbiamo toccare altri due aspetti;
ma per non farla troppo lunga oggi, ne rimandiamo la trattazione al prossimo
post.
Seguiteci perché sarà ancora più interessante!
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