In queste pagine cercheremo, da una parte di raccontare come funziona il Fondo con riferimento all'attività di investimento delle risorse - la gestione mobiliare principalmente - e dall'altra di formarci un nostro parere sulla qualità della gestione e sui risultati ottenuti. L’obiettivo è quello di fornire un apporto - modesto - affinchè ogni uno di noi sia in grado di esprimersi ragionatamente sulla gestione, per maturare, nel voto, decisioni ragionate.

C'è anche una pagina con qualche concetto elementare di "finanza", che ci auguriamo possa interessarti nella tua veste di "risparmiatore".

Se arrivi per la prima volta sul blog, ti suggeriamo di incominciare la tua esplorazione dalla pagina "Perchè". Capirai tutto meglio!

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sabato 15 ottobre 2016

QUALCHE CONSIGLIO? VOLENTIERI, MA NON QUESTI!

Con l'approvazione del bilancio 2015 si è esaurito il mandato del Consiglio di Amministrazione in carica, e le votazioni che si sono svolte nell'aprile/giugno scorsi hanno designato i nuovi membri dello stesso.
Il Presidente uscente ha voluto rivolgere a tutti gli iscritti un messaggio di commiato, che è apparso come "lettera del Presidente del Fondo" che accompagna il  Bilancio Ufficiale.
Anche noi ci sentiamo di ricambiargli i nostri più sinceri auguri per una "vita da pensionato" serena, ma sempre attiva e stimolante.

Ci sentiamo però anche di riprendere alcuni punti di quella sua lettera di commiato - "vorrei lasciare qualche pensiero e qualche consiglio" -  per fare alcune considerazioni che ci paiono opportune.
"...i Fondi Pensione non debbono fare la corsa sui rendimenti, ma debbono fare scelte i cui obbiettivi di rendimento si accompagnano ad un controllo costante del rischio.
Provate a pensare  cosa succederebbe se dovendo richiedere una anticipazione per la casa , si dovesse scoprire che "purtroppo" e "a causa dei mercati", l'importo erogabile è  in quel momento  insufficiente e comunque inferiore a quanto sperato"...

Vogliamo trascurare la considerazione che il richiamo sembra avere un preciso nome nell' etichetta del destinatario, e tale nome è quello di questo blog. Non ci risulta infatti che nessuno, ad eccezione nostra, abbia mai sollevato critiche sui risultati del Fondo, sia per quanto riguarda la Sezione 1° sia per i Comparti della Sezione 2°.
Ma non abbiamo mai "sbandierato rendimenti da favola"!
Abbiamo invece documentato, dati Assogestioni alla mano, che, sia nel breve che nel medio periodo, i risultati dei Comparti ci pongo in fondo alla classifica nel confronto con gli altri Fondi Negoziali omologhi (vedi  post "Rendimenti Comparti" del 6/3/16 e del 10/11/15 e grafici relativi).

Dobbiamo allora pensare che gli altri Fondi Pensione fanno, spregiudicatamente, la corsa sui rendimenti e fanno scelte che trascurano il controllo del rischio? Che noi siamo "virtuosi" e gli altri sono "irresponsabili"?
Non può certamente essere così, ma è evidente che le nostre politiche di gestione rispondono a criteri diversi di quelle degli altri. E le politiche di gestione degli altri, di tutti gli altri,  consentono il raggiungimento di risultati migliori dei nostri.

Non siamo onestamente in grado di dire cosa dovrebbe essere rivisto nella politica di investimento del Fondo per migliorare un po' i risultati, ma possiamo certamente segnalare che le volatilità connesse ai rendimenti ottenuti, sono nettamente e sensibilmente più basse di quelle indicate nell'Asset Allocation Strategica in precedenza  definita dallo stesso Consiglio del Fondo.
Come dire che nella gestione tiriamo il freno a mano molto di più di quanto lo stesso Consiglio non avesse precedentemente stabilito come sopportabile e coerente con l'obiettivo di investimento.
E questo a scapito dei rendimenti.
Siamo allora certi che puntare a qualche decimale in più nei rendimenti, tale che ci si collochi almeno a metà classifica, significhi "fare la corsa sui rendimenti" e "mettere gli iscritti sulle montagne russe dei mercati finanziari"? 

Citare poi la situazione in cui si troverebbe chi, nella necessità di richiedere l'anticipazione, si trovasse a fare i conti con grosse minusvalenze, rappresenta una mistificazione della realtà.  
Viene ignorato il fatto, di comune buon senso, che l'iscritto che programma l'acquisto della casa, e che sa che dovrà ricorrere all'anticipazione, si guarda bene dall'aderire al  Comparto a 15 anni, ma rimane "liquido"; rimane nel Comparto a 3 anni che sa perfettamente essere il meno rischioso e quindi il meno esposto agli alti e bassi dei mercati.
Quello che per contro è assolutamente certo, è che, con l'approccio del Fondo, si penalizzano i rendimenti degli "attivi" che hanno scelto i comparti con più elevato rendimento atteso, coscienti, costoro, che a parità di contribuzione, il solo elemento che porta ad un più elevato montante finale (sul quale verrà calcolata la loro pensione), è il rendimento che il gestore riesce ad ottenere.

Siamo fermamente convinti che l'aderente fa le proprie scelte in piena consapevolezza dei rischi cui le stesse lo espongono.
Magari non sa cosa è il VAR, ma sa benissimo che i mercati azionari sono più rischiosi di quelli obbligazionari, e se sceglie il Comparto a 15 anni, accetta il rischio di volatilità che il Fondo, correttamente, gli indica.
Allora perchè, dopo che l'aderente sceglie un certo livello di rendimento atteso, il Fondo lo mette "sotto tutela" calmierando nella gestione, attraverso una volatilità ben al di sotto di quanto dichiarata ex-ante, tale attesa di rendimento?  

Si ha idea di quanto pesa in termini di montante finale e in regime di rendimento composto, un minor ritorno anche di  soli 50 centesimi di punto per anno, su un piano di accumulo di venti o trenta anni?
Sono soldi in meno - reali - nella pensione di tutti gli aderenti, anche degli iscritti alla Sezione 1°, non soldi in meno - ipotetici - per l'anticipazione di pochi! 

Lo ribadiamo ancora: non critichiamo il fatto di non essere nelle prime posizioni della classifica, ci basterebbe essere un po' meno ultimi!

Anche sul punto successivo del messaggio dissentiamo con fermezza:
"lasciare parlare coloro i quali "a posteriori" (il famoso senno del poi) criticano l'operato di chi gestisce con professionalità e dedizione ma, purtroppo, "a priori" e senza la disponibilità della classica "palla di vetro" ".  

Intanto dovrebbe risultare chiaro, da quanto già abbiamo detto sopra, quale è la critica che ci permettiamo di fare.
E poi dobbiamo far notare che, da quando esiste il mondo del risparmio gestito, responsabilità del gestore è quella di pendere  decisioni "a priori", e diritto di chi gli affida i risparmi, quello di giudicare il suo operato "a posteriori".
Il gestore decide sempre a priori.
Anche definire un' Asset Allocation è una decisione presa a priori, e solo a posteriori si potrà verificare quanto è stata corretta e coerente con gli obiettivi dello strumento di investimento.

Se il gestore non ha interpretato bene i mercati, si scava la fossa. E quando le decisioni sbagliate sono una di troppo, il risparmiatore lo molla e cambia parrocchia.

Valutare l'operato del gestore riportando tutto alla mancanza della "palla di vetro" - in gergo si dice "sfera di cristallo" - è un argomento da Bar Sport e non può essere l'argomentazione del Presidente di un grande Fondo Pensione.

C'e ancora una considerazione con cui vogliamo chiudere: siamo consci che questa pagina ci attirerà critiche, ma ce ne facciamo carico perchè siamo convinti che molti siano pronti ad accettare i "consigli" del messaggio come saggi, pertinenti e sensati.
Non lo sono! Sono solo argomentazioni populiste!
Anziché critiche, ci auguriamo che questa pagina procuri invece stimolo ad una analisi senza pregiudizi e  costruttiva, nel comune intento di perseguire al meglio gli interessi di tutti gli iscritti, nei confronti dei quali è doveroso il costante controllo del rischio, ma altrettanto doverosa la ricerca di rendimenti adeguati.

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