In queste pagine cercheremo, da una parte di raccontare come funziona il Fondo con riferimento all'attività di investimento delle risorse - la gestione mobiliare principalmente - e dall'altra di formarci un nostro parere sulla qualità della gestione e sui risultati ottenuti. L’obiettivo è quello di fornire un apporto - modesto - affinchè ogni uno di noi sia in grado di esprimersi ragionatamente sulla gestione, per maturare, nel voto, decisioni ragionate.

C'è anche una pagina con qualche concetto elementare di "finanza", che ci auguriamo possa interessarti nella tua veste di "risparmiatore".

Se arrivi per la prima volta sul blog, ti suggeriamo di incominciare la tua esplorazione dalla pagina "Perchè". Capirai tutto meglio!

Infine, non dimenticare di iscriverti al servizio di notifica automatica dei nuovi post, lasciando la tua mail qui sotto.

venerdì 9 maggio 2014

RENDIMENTI SEZIONE I° E PENSIONI 4°: le prospettive.


Nel primo dei post che abbiamo dedicato al rendimento della Sezione I°, avevamo portato, come esempio del conteggio attraverso cui si arriva alla determinazione dell’eventuale variazione della pensione, il seguente esempio:
  • tasso di rendimento effettivo degli attivi della Sezione: 5%; percentuale di retrocessione 70% = rendimento retrocesso 3,5%; meno tasso tecnico 3,5% = margine per rivalutazione della pensione: zero. Significa che,  con questo livello di retrocessione, occorre un rendimento degli attivi pari al 5% per ottenere una situazione di indifferenza in cui  le pensioni né calano, né crescono. Per comodità  chiameremo questo 5% “tasso di equilibrio”. 
Il tasso di equilibrio del 5% dovrebbe derivare, ferma l’attuale suddivisione per classi di attivi, per metà, 2,50%,  dagli immobili e per metà, 2,50%, dai titoli.
Ma gli immobili, quanto meno quelli conferiti al Fondo Immobiliare, è previsto che rendano, a regime per i prossimi 5 anni, il 3,70% (qui) che pesato per metà, dà l’ 1,85% : un minor rendimento dell’0,65% rispetto al 2,50%  necessario all’equilibrio.
Il minor rendimento atteso della componente immobiliare dovrebbe allora venir compensato da un maggior rendimento della componente titoli.

Fatti altri due conti, la componente mobiliare della Sezione I° dovrebbe dare il 6,30% di rendimento (6,30% ponderato al 50% = 3,15% + 1,85% rendimento immobili = 5% tasso di equilibrio) per portare il risultato finale a livello di equilibrio.
 
Rendimenti a questo livello, negli ultimi anni (2008 in avanti) non sono mai stati raggiunti.
Questo di perse’ non può far escludere la possibilità che il “miracolo” avvenga; tuttavia l’andamento dei mercati, e il conseguente risultato di gestione dei sub-fondi lussemburghesi in questi primi quattro mesi d’anno, non porta  certo a ben sperare nemmeno per l’anno in corso .

Basandoci sul mix di portafoglio dichiarato in Bilancio relativamente alla Sezione I°, e sulla base dei rendimenti dei sub-fondi lussemburghesi rilevati dal sito finesti.com (sito al quale il B.U. si rimanda per “quotazioni e informazioni di dettaglio” ma che in effetti gratuitamente fornisce  solo le quotazioni, e a condizione anche si saper “smanettare” per arrivarci!), basandoci su questi dati si diceva, si può stimare, per la componente mobiliare della Sezione I°, un 

rendimento  al 30 aprile 2014 dell’ 1,15%. 

Come si può facilmente calcolare, parecchio al di sotto di quello che sarebbe il target di questi quattro mesi sia rispetto al tasso di equilibrio ( 5% / 3 = 1,67%), sia rispetto al rendimento del 6,30% calcolato come sopra (6,30% / 3 = 2,10%).

Morale: i rendimenti, a chiusura del primo quadrimestre, portano verso una nuova limatura alle pensioni, che, anche se probabilmente nessuno se ne è reso conto, nella realtà è già stata introdotta dal Consiglio attraverso la definizione al 4,25% del tasso di rendimento per l’anno in corso.

Spieghiamo meglio:
il rendimento definito annualmente dal CdA, è il rendimento che gli Amministratori  ritengono poter conseguire nell’anno, e che, sulla base dell’art. 17 comma 2, viene applicato, al netto della quota non retrocessa e al netto del tasso tecnico, all’indice di cui si è trattato  nel post precedente.
A fine anno, sulla base del rendimento effettivamente conseguito dagli attivi della Sezione, e tenuto conto eventualmente delle esigenze del Bilancio Tecnico, il CdA definisce i nuovi indici “calcolato” e “applicato” e, con la trasformazione in % di variazione del trattamento pensionistico,   “conguaglia” rispetto a quanto già conteggiato dal gennaio.

In termini numerici per l’anno in corso:  
rendimento stimato dal CdA : 4,25% (qui)
rendimento retrocesso : 4,25 * 70% = 2,975%
dedotto tasso tecnico : 2,975  - 3,5 = meno 0,525% (diviso 2 in quanto considerato, a termini Statuto, per la metà ) = 

meno 0,2625%, “pagabile”, cioè ribaltato sulle pensioni, già dall’inizio anno.
 
A fine anno si vedrà, e intanto non ci rimane che sperare nei mercati, dato che sull’altra metà del patrimonio – gli immobili – c’è ben poco da sperare!
Ma sarà saggio non farci troppe illusioni....

NB: in calce alla pagina, grafici aggiornati.

Nessun commento:

Posta un commento