Nel primo dei post che abbiamo dedicato al rendimento della
Sezione I°, avevamo portato, come esempio del conteggio attraverso cui si
arriva alla determinazione dell’eventuale variazione della pensione, il
seguente esempio:
Il minor rendimento atteso della componente immobiliare dovrebbe allora venir compensato da un maggior rendimento della componente titoli.
Rendimenti a questo livello, negli ultimi anni (2008 in avanti) non sono
mai stati raggiunti.
Questo di perse’ non può far escludere la possibilità che il “miracolo” avvenga; tuttavia l’andamento dei mercati, e il conseguente risultato di gestione dei sub-fondi lussemburghesi in questi primi quattro mesi d’anno, non porta certo a ben sperare nemmeno per l’anno in corso .
A fine anno, sulla base del rendimento effettivamente conseguito dagli attivi della Sezione, e tenuto conto eventualmente delle esigenze del Bilancio Tecnico, il CdA definisce i nuovi indici “calcolato” e “applicato” e, con la trasformazione in % di variazione del trattamento pensionistico, “conguaglia” rispetto a quanto già conteggiato dal gennaio.
rendimento retrocesso : 4,25 * 70% = 2,975%
dedotto tasso tecnico : 2,975 - 3,5 = meno 0,525% (diviso2 in quanto considerato, a
termini Statuto, per la metà ) =
- tasso di rendimento effettivo degli attivi della Sezione: 5%; percentuale di retrocessione 70% = rendimento retrocesso 3,5%; meno tasso tecnico 3,5% = margine per rivalutazione della pensione: zero. Significa che, con questo livello di retrocessione, occorre un rendimento degli attivi pari al 5% per ottenere una situazione di indifferenza in cui le pensioni né calano, né crescono. Per comodità chiameremo questo 5% “tasso di equilibrio”.
Il tasso di equilibrio del 5% dovrebbe derivare, ferma
l’attuale suddivisione per classi di attivi, per metà, 2,50%, dagli immobili e per metà, 2,50%, dai titoli.
Ma gli immobili, quanto meno quelli conferiti al Fondo
Immobiliare, è previsto che rendano, a regime per i prossimi 5 anni, il 3,70% (qui)
che pesato per metà, dà l’ 1,85% : un minor rendimento dell’0,65% rispetto al
2,50% necessario all’equilibrio.Il minor rendimento atteso della componente immobiliare dovrebbe allora venir compensato da un maggior rendimento della componente titoli.
Fatti altri due conti, la
componente mobiliare della Sezione I° dovrebbe dare il 6,30% di rendimento (6,30%
ponderato al 50% = 3,15% + 1,85% rendimento immobili = 5% tasso di equilibrio)
per portare il risultato finale a livello di equilibrio.
Questo di perse’ non può far escludere la possibilità che il “miracolo” avvenga; tuttavia l’andamento dei mercati, e il conseguente risultato di gestione dei sub-fondi lussemburghesi in questi primi quattro mesi d’anno, non porta certo a ben sperare nemmeno per l’anno in corso .
Basandoci sul mix di portafoglio dichiarato in Bilancio
relativamente alla Sezione I°, e sulla base dei rendimenti dei sub-fondi lussemburghesi
rilevati dal sito finesti.com (sito
al quale il B.U. si rimanda per “quotazioni e informazioni di dettaglio” ma che
in effetti gratuitamente fornisce solo le quotazioni, e a condizione anche si
saper “smanettare” per arrivarci!), basandoci su questi dati si diceva, si può
stimare, per la componente mobiliare della Sezione I°, un
rendimento al 30 aprile 2014 dell’ 1,15%.
Come si può
facilmente calcolare, parecchio al di sotto di quello che sarebbe il target di
questi quattro mesi sia rispetto al tasso di equilibrio ( 5% / 3 = 1,67%), sia
rispetto al rendimento del 6,30% calcolato come sopra (6,30% / 3 = 2,10%).
Morale: i
rendimenti, a chiusura del primo quadrimestre, portano verso una nuova limatura
alle pensioni, che, anche se probabilmente nessuno se ne è reso conto, nella
realtà è già stata introdotta dal Consiglio attraverso la definizione al 4,25%
del tasso di rendimento per l’anno in corso.
Spieghiamo
meglio:
il
rendimento definito annualmente dal CdA, è il rendimento che gli Amministratori
ritengono poter conseguire nell’anno, e
che, sulla base dell’art. 17 comma 2, viene applicato, al netto della quota non
retrocessa e al netto del tasso tecnico, all’indice di cui si è trattato nel post precedente.A fine anno, sulla base del rendimento effettivamente conseguito dagli attivi della Sezione, e tenuto conto eventualmente delle esigenze del Bilancio Tecnico, il CdA definisce i nuovi indici “calcolato” e “applicato” e, con la trasformazione in % di variazione del trattamento pensionistico, “conguaglia” rispetto a quanto già conteggiato dal gennaio.
In termini numerici
per l’anno in corso:
rendimento stimato dal CdA : 4,25% (qui)rendimento retrocesso : 4,25 * 70% = 2,975%
dedotto tasso tecnico : 2,975 - 3,5 = meno 0,525% (diviso
meno
0,2625%, “pagabile”, cioè ribaltato sulle pensioni, già dall’inizio anno.
A fine anno si vedrà, e intanto non ci rimane che sperare
nei mercati, dato che sull’altra metà del patrimonio – gli immobili – c’è ben
poco da sperare!
Ma sarà saggio non farci troppe illusioni....
NB: in calce alla pagina, grafici aggiornati.
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