Nel post pubblicato qualche giorno
fa, abbiamo formulato una stima del rendimento della componente mobiliare sia
della Sezione 1° che dei tre comparti della Sezione 2°.
Per arrivare al rendimento finale, quello che andrà ad aumentare il patrimonio della Sezione 1° (per i pensionati) o lo “zainetto” (per gli attivi), dobbiamo aggiungere il rendimento – al netto della fiscalità - che deriva dalla gestione della componente “immobili” di ogni Sezione/Comparto.
Per questa asset class il calcolo è però più aleatorio.
Sezione 1° peso
53,47% rendimento lordo* 1,64%
Comp. 3 anni “ 12,53% “ 0,42%
Comp. 10 anni “ 14,32% “ 0,26%
Comp. 15 anni “ 11,11% “ 0,32%
* su cui grava l’imposta sostitutiva dell’11%
Per arrivare al rendimento finale, quello che andrà ad aumentare il patrimonio della Sezione 1° (per i pensionati) o lo “zainetto” (per gli attivi), dobbiamo aggiungere il rendimento – al netto della fiscalità - che deriva dalla gestione della componente “immobili” di ogni Sezione/Comparto.
Per questa asset class il calcolo è però più aleatorio.
E’ vero che la redditività di
questa componente si può legittimamente considerare abbastanza stabile nel
tempo, con ciò legittimando l’assunzione, nel formulare una previsione, di un
rendimento in linea con il passato.
Questo tuttavia a condizione che,
nel corso dell’esercizio, non si siano verificati significativi cambiamenti nel
quadro reddituale: in positivo potrebbe essere p.e. la messa a reddito di una
importante unità precedentemente sfitta, o, con segno contrario, la scadenza di
un contratto non rinnovato, o l’intervenuto maggior peso della fiscalità, se
non addirittura una revisione al ribasso – dati i tempi! – dei valori a
bilancio, o infine, e ciò dovrebbe essere avvenuto proprio nel 2013, la
cessione di beni per valori importanti che potrebbe aver generato plus o minus
valenze a carico dell’esercizio.
Ma di simili eventi noi veniamo a
conoscenza solamente quando leggeremo il bilancio.
Per strada, solo poche disarticolate informazioni che non forniscono
dati affidabili.
Eppure la maggior parte del
patrimonio immobiliare del Fondo dovrebbe oramai essere confluita nel Fondo
Immobiliare EFFEPI Real Estate – costituito il 20 aprile 2012, gestito da
Generali Immobiliare Italia SGR – per le cui quote (del valore di € 50.000 alla
data di apporto) deve necessariamente essere espresso un NAV periodico.
E allo stesso modo con cui sono
reperibili i NAV dei Sub-fondi lussemburghesi (sui quali abbiamo costruito
l’ipotesi di rendimento della componente mobiliare), dovrebbe essere reperibile
il NAV di EFFEPI Real Estate.
Il Consiglio del Fondo dovrebbe considerare
questa ulteriore forma di trasparenza dell’informazione agli iscritti (e i
nostri rappresentanti in Consiglio farsi carico della nostra istanza)!
Alla fine, presente questa
aleatorietà nelle informazioni cui abbiamo accesso, preferiamo non azzardare –
sarebbe il termine corretto! – alcuna ipotesi di rendimento per la componente
immobiliare.
Ad uso di chi volesse provare,
ricordiamo il “peso” e rendimento della componente nel bilancio 2012:
Comp. 3 anni “ 12,53% “ 0,42%
Comp. 10 anni “ 14,32% “ 0,26%
Comp. 15 anni “ 11,11% “ 0,32%
* su cui grava l’imposta sostitutiva dell’11%
Dal che appare evidente che un
rendimento “normale” di questa asset class, ha un impatto molto contenuto sul
risultato finale dei tre comparti della Sezione 2°, mentre occorre un rendimento vicino al 4% per
consentire al risultato netto finale (mobiliare + immobiliare) della Sezione 1°
di allinearsi al tasso tecnico del 4,25%.
Ce la faremo….?
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