Per l’investitore è sostanzialmente come investire in un Fondo Comune, e la differenza tra un Fondo ed una SICAV, è solo di natura giuridica: nel Fondo il risparmiatore possiede quote del Fondo, nella SICAV possiede azioni della SICAV; ma da un punto di vista meramente economico e finanziario le due situazioni si equivalgono, tant’è che comunemente si parla di “fondo” o “quote di fondo” o ancora “valore delle quote” anche riferendoci alle SICAV.
Quindi nel 2008 il Fondo dà avvio
a due Società di gestione in Lussemburgo, Effepilux SICAV ed Effepilux Alternative alle quali viene trasferito tutto l’attivo mobiliare delle due sezioni preesistenti, attivo che
viene gradualmente riallocato, sulla base delle scelte espresse dagli iscritti, nelle sei SICAV o sub-fondi o
asset class che rappresentano i gruppi omogenei di attività finanziarie
identificati dal CdA del Fondo:
Ø
SICAV Investimenti a breve termine
Ø
SICAV Titoli di Stato e inflazione
Ø
SICAV Corporate IG
Ø
SICAV Corporate HY e Obbligazionario Paese
emergenti
Ø
SICAV Azionario
Ø
SIF-SICAV Alternativo
Ogni sub-fondo ha le proprie
caratteristiche di rischio e rendimento atteso, legate alla specifica tipologia
degli strumenti finanziari in cui il sub-fondo investe, e la sua denominazione
indica già con chiarezza il “mercato” nel quale avverranno gli impieghi. Questo avviene in Lussemburgo.
In Italia il Fondo, utilizzando le SICAV lussemburghesi in
combinazioni - asset allocation - con peso percentualmente diverso, ottiene
“comparti”, con caratteristiche di rischio/rendimento differenziate, entro i
quali l’aderente della Sezione II potrà scegliere la combinazione che ritiene
più adatta ai suoi obiettivi.
La SICAV - che opera in aderenza alle linee guida d’investimento adottate dal CdA del Fondo - gestisce quindi il comparto in maniera unitaria, facendo astrazione dal come poi il Fondo lo alloca percentualmente alle Sezioni/Comparti.
Il Fondo, per la Sezione II, ha scelto di creare tre comparti - a 3/10/15 anni - che richiamano nella denominazione l’orizzonte temporale al quale far riferimento in funzione della rischiosità implicita del comparto, sulla base dell’assunto, in materia d’investimenti mobiliari, che un orizzonte temporale lungo attenua il rischio dell’investimento: se si ritiene di poter rimanere investiti più a lungo, si può scegliere uno strumento più rischioso perché si sarà in condizione, nel caso di mercato avverso, di rimandare nel tempo il disinvestimento (anche se oggi è lecito chiedersi quanto ancora valga la regola…!).
Il Fondo, per la Sezione II, ha scelto di creare tre comparti - a 3/10/15 anni - che richiamano nella denominazione l’orizzonte temporale al quale far riferimento in funzione della rischiosità implicita del comparto, sulla base dell’assunto, in materia d’investimenti mobiliari, che un orizzonte temporale lungo attenua il rischio dell’investimento: se si ritiene di poter rimanere investiti più a lungo, si può scegliere uno strumento più rischioso perché si sarà in condizione, nel caso di mercato avverso, di rimandare nel tempo il disinvestimento (anche se oggi è lecito chiedersi quanto ancora valga la regola…!).
Questo è il multicomparto.
Da dire ancora, per completezza,
che ai tre comparti così identificati, si aggiunge per obbligo di legge e
ancora solo per la Sezione II
un quarto comparto – assicurativo - a rendimento minimo garantito gestito non
dal Lussemburgo, ma da Compagnia Assicurativa scelta del Fondo.
Per quel che invece riguarda la sezione I, non
essendo possibile identificare le posizioni singole, non può che esistere un
unico comparto, le cui caratteristiche di rischio/rendimento sono state
inizialmente definite dal CdA e sono realizzate attraverso un opportuno mix dei
citati sub-fondi lussemburghesi.
Quindi l’aderente
iscritto alla Sezione I è automaticamente investito in un monocomparto, mentre
l’aderente alla Sezione II ha la possibilità di scelta nell’ambito del
multicomparto della Sezione.
L’attivo totale di ogni Sezione/Comparto è
completato da uno stock immobiliare esso pure percentualmente definito dal CdA,
in coerenza anche con gli obblighi normativi in materia di limite massimo alla
detenzione in immobili.
Da quanto sopra emerge un fatto qualche volta trascurato:
Da quanto sopra emerge un fatto qualche volta trascurato:
la
gestione della componente mobiliare è elemento totalmente comune tra tutti gli
iscritti al fondo, ante o post che siano.
Se il Lussemburgo
gestisce bene (o male) un sub-fondo, quel risultato positivo (o negativo) si
riverbera su ogni Sezione/Comparto in funzione del peso che esso ha al suo
interno.
Come dire che se le
cose vanno bene, vanno bene per tutti, se vanno male, vanno male per tutti.
E
questa è un'altra ragione perchè tutti siamo ugualmente interessati ai buoni
risultati della gestione!
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