Venendo ai risultati di periodo, la performance, dalla gestione di ogni singola classe che compone gli attivi del Fondo – i sei sub-fondi, la liquidità, gli immobili – deriverà in un dato arco temporale (che normalmente è l’esercizio, ma che per fini di analisi può anche essere un periodo diverso) uno specifico risultato, positivo o negativo che sia.
Nel loro insieme i risultati pro
quota delle classi forniranno la performance del Fondo; nello stesso modo si
arriverà alla performance della Sezione/Comparto, rapportando la performance di
ogni sub-fondo alla sua presenza percentuale all’interno della Sezione/Comparto
di cui trattasi.
Altrimenti detto: se il sub-fondo
“azionario” registra un + 10% ed è presente in quella Sezione per una quota
dell’11%, il suo contributo al risultato totale della Sezione, sarà: 11*10 /
100 = + 1,10%.
Il bilancio fornisce la
performance complessiva della componente “finanza”, quella complessiva per la
componente “immobili”, dettagliando poi il risultato attribuibile alla Sezione
1° e il risultato dei tre comparti Sezione 2°.
Viene anche indicata in dettaglio
della performance dei singoli sei sub-fondi (il che consente la “ricostruzione”
dei risultati di ogni Sezione/Comparto attraverso il calcolo pro quota sopra
richiamato).
Queste le performance dei sub-fondi
negli esercizi successivi all’avvio delle SICAV:
E queste le performance della
Sezione I e dei tre Comparti Sezione II:
A questo punto la domanda: “ Il
5,51% della mia Sezione, è un risultato buono o cattivo?”
E’ la domanda che dovrebbe farsi
ogni risparmiatore quando va a vedere il risultato dei suoi investimenti, ed è
una domanda più che legittima anche per l’appartenente al Fondo, perché dal
risultato di gestione dipende la sua pensione se è un ante, o l’accrescimento
del suo capitale nel “cassettino” se è un partecipante post, o ancora la
rivalutazione della sua rendita se è un pensionato post.
Ma questa domanda può avere solo
una risposta vaga, perché si scopre che questo numero ha scarso valore
segnaletico!
Ne assume uno preciso, solo se
raffrontato con un’unità di misura in precedenza definita.
Un individuo alto 160 centimetri è
piccolo in una tribù di Vatussi, è normale per la razza asiatica, è alto in
mezzo ai nani di Biancaneve! Il “metro di riferimento” adottato, cambia il
valore segnaletico della misura “160 centimetri ”.
Nell’ambito della finanza, il
metro di riferimento cui si rapporta la performance di un portafoglio finanziario, è chiamato benchmark.
Nessun commento:
Posta un commento