Recentemente abbiamo incominciato a proporre a chi ci segue,
una simulazione sul risultato di gestione della componente mobiliare della
Sezione 1°.
Abbiamo messo bene in chiaro che, nel calcolo, esistono alcune variabili che, dato che non ci sono note, vengono stimate.
Il peso di tali variabili è importante ma non determinante: il risultato finale risulta quindi attendibile, pur con un certa componente di variabilità.
La più importante delle variabili con cui ci dobbiamo confrontare, è appunto rappresentata dal "peso" che i singoli sub-fondi assumono nell'asset allocation della Sezione.
Il Patrimonio delle due Sezioni, è investito in due
macrocategorie - le asset class -:
gli immobili e gli investimenti finanziari.
Nell'ambito di questi ultimi, il Fondo semplicemente "compra" dalle proprie Società di Gestione del Lussemburgo, quote di fondi (tecnicamente compra "azioni" dello specifico sub-fondo, ma ai nostri fini la differenza è irrilevante) per ammontari e tipologie coerenti con le specifiche esigenze delle due Sezioni.
Ogniuno di questi sub-fundi rappresenta una specifica asset class negli attivi della Sezione
deliberazioni adottate il 18 marzo 2014 e il 14 maggio 2015).
Non vogliamo certamente sostenere che è stato grazie ai nostri interventi che il Fondo ha deciso queste variazioni.
Vogliamo solo sottolineare il fatto che noi ne abbiamo parlato, forse abbiamo "battuto" su un aspetto magari trascurato, abbiamo comunque motivato le nostre tesi con argomentazioni serie e fondate, e alla fine le cose sono cambiate.
Abbiamo messo bene in chiaro che, nel calcolo, esistono alcune variabili che, dato che non ci sono note, vengono stimate.
Il peso di tali variabili è importante ma non determinante: il risultato finale risulta quindi attendibile, pur con un certa componente di variabilità.
La più importante delle variabili con cui ci dobbiamo confrontare, è appunto rappresentata dal "peso" che i singoli sub-fondi assumono nell'asset allocation della Sezione.
Rinfreschiamo il concetto.
Nell'ambito di questi ultimi, il Fondo semplicemente "compra" dalle proprie Società di Gestione del Lussemburgo, quote di fondi (tecnicamente compra "azioni" dello specifico sub-fondo, ma ai nostri fini la differenza è irrilevante) per ammontari e tipologie coerenti con le specifiche esigenze delle due Sezioni.
Ogniuno di questi sub-fundi rappresenta una specifica asset class negli attivi della Sezione
Mescolando insieme le asset class, cioè questi sub-fondi,
viene ottenuta quella che si chiama "asset allocation" .
Le diverse percentuali - il "peso" - con cui ogni
singola classe di attivi risulta presente nella Sezione 1° e nelle tre linee
della Sezione 2°, ne definisce le
caratteristiche quanto a rischio/rendimento atteso, volatilità, ecc., e ne
definisce ovviamente anche il risultato in corso e a fine esercizio.
L' asset allocation che la Sezione /linea fa propria in un
orizzonte di medio/lungo termine, è chiamata
asset allocation
"strategica", la quale peraltro può essere modificata, entro
certi limiti, al fine di trar profitto, o stabilizzare il rischio, in risposta
a, o in previsione di, determinate situazioni o aspettative di mercato. Quella
che ne nasce è l'asset allocation
"tattica".
I pesi delle singole classi nella Sezione/linea, è definito
dal Consiglio di Amministrazione del Fondo; l'asset allocation strategica deve
essere illustrata e riportata in un documento ufficiale che si chiama
"Documento sulla politica d'investimento".
Il più
recente è quello che potete trovare (qui) che è stato approvato il 23 settembre scorso
(precedenti scelte in materia di asset allocation strategica erano state
assunte dal Fondo condeliberazioni adottate il 18 marzo 2014 e il 14 maggio 2015).
La tabella che interessa è a pagina 10, e la stessa ci
rivela anche che la componente investita attraverso il sub-fondo
"Alternative Real Estate" è ricompresa nella classe
"immobili" ( questo impone una rettifica nella nostra tabella "Proiezione
di rendimento" nella quale abbiamo sin qui considerato i due sub-fondi
alternativi tra gli investimenti mobiliari, pesandoli, ai fini del rendimento,
al 50% caduno).
La fascia
di oscillazione consentita per l'attuazione delle movimentazioni tattiche, è
pari al +/- 5% rispetto al target strategico.
Non siamo
in grado di dire se le variazioni tattiche nascano da decisione del Consiglio o della Commissione Investimenti e non siamo
in grado nemmeno di dire se la composizione - diversa - che compare su altra pagina
del sito (qui)
rifletta l'asset tattica o cos'altro; abbiamo chiesto lumi, ma stiamo ancora
spettando risposta...Comunque, per lavorare con dati certi, reimpostiamo le nostre proiezioni di rendimento tenendo conto
dei pesi dell'asset allocation strategica, desunti dal documento citato sopra.
Spiegate
così le variazioni che apportiamo alla tabella che appare nella home page - e
che speriamo sia prezzata! - veniamo ad alcune considerazioni che ci preme fare
dopo aver scorso questi documenti e rielaborato i valori dell'asset allocation
a diverse date.
Prima
riflessione: mai avuto occasione di leggere, nell'informativa che dopo ogni
Consiglio ci viene fornita dai nostri Rappresentanti, nessuna informazione che
segnali che sono state adottate modifiche all'asset allocation strategica e/o
tattica (però molto ci vien detto sull'evoluzione dell'economia cinese...)
Informazioni
di nessun interesse? Osserviamo questo grafico:
Il titolo
non richiede spiegazioni, ed i dati sono quelli desunti dai bilanci ufficiali
(le "torte"), salvo per il 2015 per il quale invece il dato rappresenta
l'asset allocation strategica deliberata il 23 settembre scorso e desunta dal
documento citato.
Se
mettiamo insieme le due classi "rischiose" per eccellenza - azionario
+ alternativo - vediamo come la Sezione abbia sensibilmente incrementato, negli
ultimi tre esercizi, la sua esposizione al rischio. Il peso delle due classi è
passato nei tre anni, dal 18,50 al 22,11
al 25,95% sul totale attivi della Sezione (era il 14% nel 2008!).
Si tratta
di metà dell'intera componente mobiliare!
Alzi la
mano chi si è reso conto di questa progressione!
E se ora
andate a vedere la tabella "Effepilux: rendimento storico sub-fondi"
sulla home page, potrete facilmente constatare come questa asset allocation sia
riuscita a privilegiare le due classi che hanno performato meglio.
Vuol dire
che l'esserci spostati sulle classi più rischiose, ha pagato.
Precisiamo:
il fatto che le singole classi - i sub-fondi - abbiano performato bene o male
se comparate con il mercato, è discorso completamente diverso...e non ha lo
stesso lieto fine.
E su
questo argomento, ci ripromettiamo parlarne con voi nel nostro prossimo post.
Ancora
dell'idea che informazioni sulla modifica dei pesi nelle asset class della
Sezione siano fatto di nessun rilievo, che non merita di essere portato a
conoscenza degli iscritti, che non
merita commento?
Seconda
riflessione, che ci porta ad aggiungere ancora qualcosa sull'argomento
"informativa", anche se si tratta di considerazioni che hanno a che
fare con i tre Comparti della Sezione 2°.
Ci
aiutiamo anche qui con tre grafici costruiti come il precedente:
Notate come,
ancora e principalmente nel corso degli ultimi tre anni, i Comparti 10 e 15
anni si siano differenziati quanto ad ampiezza
delle due classi rischiose.
Questo ha
"cambiato faccia" alle caratteristiche delle linee d'investimento che
oggi il Fondo offre agli iscritti: da tre linee (escludiamo quella garantita)
con orizzonte temporale ben graduato ma con asset allocation fortemente appiattita verso il
"conservativo" (fino al 2012), a tre linee, oggi, ben diversificate, e
tali da poter consentire, all'aderente che lo voglia, una buona opportunità di
posizionarsi su diversi livelli di rendimento atteso. Una opportunità per gli
iscritti più giovani.
Diciamo
questo non per tessere le lodi degli Amministratori, ma per ricordare che la
scarsa differenziazione dei comparti era stata da noi sottolineata già molto
tempo addietro ed in varie occasioni.
Su questo
blog - iniziato peraltro solo nel novembre 2013 - vedi per esempio il post del 18 aprile 14,
"Rendimento comparti Sezione 2° - Qualche considerazione 2° ".Non vogliamo certamente sostenere che è stato grazie ai nostri interventi che il Fondo ha deciso queste variazioni.
Vogliamo solo sottolineare il fatto che noi ne abbiamo parlato, forse abbiamo "battuto" su un aspetto magari trascurato, abbiamo comunque motivato le nostre tesi con argomentazioni serie e fondate, e alla fine le cose sono cambiate.
Ogni uno
tragga poi le considerazioni di causa-effetto che più lo convincono.
Ma questo
ci rende convinti di una cosa: con il Fondo si può avere un confronto anche su
argomenti "delicati" (tanto per dirne un paio: l'aliquota di retrocessione,
o il livello delle performance dei comparti (quindi dei sub-fondi) modesto se messo a confronto
con fondi negoziali simili) a condizione
di essere in grado di sostenere le nostre tesi in maniera professionale con
argomentazioni, appunto, serie e fondate.
In
alternativa possiamo scegliere di "non disturbare il conduttore" e
fare gli struzzi su questioni che a volte sono davvero molto importanti.
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