In queste pagine cercheremo, da una parte di raccontare come funziona il Fondo con riferimento all'attività di investimento delle risorse - la gestione mobiliare principalmente - e dall'altra di formarci un nostro parere sulla qualità della gestione e sui risultati ottenuti. L’obiettivo è quello di fornire un apporto - modesto - affinchè ogni uno di noi sia in grado di esprimersi ragionatamente sulla gestione, per maturare, nel voto, decisioni ragionate.

C'è anche una pagina con qualche concetto elementare di "finanza", che ci auguriamo possa interessarti nella tua veste di "risparmiatore".

Se arrivi per la prima volta sul blog, ti suggeriamo di incominciare la tua esplorazione dalla pagina "Perchè". Capirai tutto meglio!

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domenica 13 dicembre 2015

A PROPOSITO DI ASSET ALLOCATION


Recentemente abbiamo incominciato a proporre a chi ci segue, una simulazione sul risultato di gestione della componente mobiliare della Sezione 1°.

Abbiamo messo bene in chiaro che, nel calcolo, esistono alcune variabili che, dato che non ci sono note, vengono stimate.
Il peso di tali variabili è importante ma non determinante: il risultato finale risulta quindi attendibile, pur con un certa componente di variabilità.  
La più importante delle variabili con cui ci dobbiamo confrontare, è appunto rappresentata dal "peso" che i singoli sub-fondi assumono nell'asset allocation della Sezione.

Rinfreschiamo il concetto.
 
Il Patrimonio delle due Sezioni, è investito in due macrocategorie - le asset class -: gli immobili e gli investimenti finanziari.
Nell'ambito di questi ultimi, il Fondo semplicemente "compra" dalle proprie Società di Gestione  del Lussemburgo, quote di fondi (tecnicamente compra "azioni" dello specifico sub-fondo, ma ai nostri fini la differenza è irrilevante)  per ammontari e tipologie  coerenti con le specifiche esigenze delle due Sezioni.
Ogniuno di questi sub-fundi rappresenta una specifica asset class negli attivi della Sezione

Mescolando insieme le asset class, cioè questi sub-fondi, viene  ottenuta quella che si chiama "asset allocation" .

Le diverse percentuali - il "peso" - con cui ogni singola classe di attivi risulta presente nella Sezione 1° e nelle tre linee della Sezione  2°, ne definisce le caratteristiche quanto a rischio/rendimento atteso, volatilità, ecc., e ne definisce ovviamente anche il risultato in corso e a fine esercizio. 
L' asset allocation che la Sezione /linea fa propria in un orizzonte di medio/lungo termine, è chiamata  asset allocation "strategica", la quale peraltro può essere modificata, entro certi limiti, al fine di trar profitto, o stabilizzare il rischio, in risposta a, o in previsione di, determinate situazioni o aspettative di mercato. Quella che ne nasce è l'asset allocation "tattica".

I pesi delle singole classi nella Sezione/linea, è definito dal Consiglio di Amministrazione del Fondo; l'asset allocation strategica  deve  essere illustrata e riportata in un documento ufficiale che si chiama "Documento sulla politica d'investimento".
Il più recente è quello che potete trovare (qui)  che è stato approvato il 23 settembre scorso (precedenti scelte in materia di asset allocation strategica erano state assunte dal Fondo con
deliberazioni adottate il 18 marzo 2014 e il 14 maggio 2015).

La tabella che interessa è a pagina 10, e la stessa ci rivela anche che la componente investita attraverso il sub-fondo "Alternative Real Estate" è ricompresa nella classe "immobili" ( questo impone una rettifica nella nostra tabella "Proiezione di rendimento" nella quale abbiamo sin qui considerato i due sub-fondi alternativi tra gli investimenti mobiliari, pesandoli, ai fini del rendimento, al 50% caduno).
La fascia di oscillazione consentita per l'attuazione delle movimentazioni tattiche, è pari al +/- 5% rispetto al target strategico.

Non siamo in grado di dire se le variazioni tattiche nascano da decisione del Consiglio  o della Commissione Investimenti e non siamo in grado nemmeno di dire se la composizione - diversa - che compare su altra pagina del sito (qui) rifletta l'asset tattica o cos'altro; abbiamo chiesto lumi, ma stiamo ancora spettando risposta...Comunque, per lavorare con dati certi, reimpostiamo le  nostre proiezioni di rendimento tenendo conto dei pesi dell'asset allocation strategica, desunti dal documento citato sopra.

Spiegate così le variazioni che apportiamo alla tabella che appare nella home page - e che speriamo sia prezzata! - veniamo ad alcune considerazioni che ci preme fare dopo aver scorso questi documenti e rielaborato i valori dell'asset allocation a diverse date.

Prima riflessione: mai avuto occasione di leggere, nell'informativa che dopo ogni Consiglio ci viene fornita dai nostri Rappresentanti, nessuna informazione che segnali che sono state adottate modifiche all'asset allocation strategica e/o tattica (però molto ci vien detto sull'evoluzione dell'economia cinese...) 
Informazioni di nessun interesse? Osserviamo questo grafico:


Il titolo non richiede spiegazioni, ed i dati sono quelli desunti dai bilanci ufficiali (le "torte"), salvo per il 2015 per il quale invece il dato rappresenta l'asset allocation strategica deliberata il 23 settembre scorso e desunta dal documento citato.

Se mettiamo insieme le due classi "rischiose" per eccellenza - azionario + alternativo - vediamo come la Sezione abbia sensibilmente incrementato, negli ultimi tre esercizi, la sua esposizione al rischio. Il peso delle due classi è passato nei tre anni, dal 18,50 al  22,11 al 25,95% sul totale attivi della Sezione (era il 14% nel 2008!).
Si tratta di metà dell'intera componente mobiliare!

Alzi la mano chi si è reso conto di questa progressione! 

E se ora andate a vedere la tabella "Effepilux: rendimento storico sub-fondi" sulla home page, potrete facilmente constatare come questa asset allocation sia riuscita a privilegiare le due classi che hanno performato meglio.
Vuol dire che l'esserci spostati sulle classi più rischiose, ha pagato.

Precisiamo: il fatto che le singole classi - i sub-fondi - abbiano performato bene o male se comparate con il mercato, è discorso completamente diverso...e non ha lo stesso lieto fine.

E su questo argomento, ci ripromettiamo parlarne con voi nel nostro prossimo post.

Ancora dell'idea che informazioni sulla modifica dei pesi nelle asset class della Sezione siano fatto di nessun rilievo, che non merita di essere portato a conoscenza degli iscritti,  che non merita commento?

Seconda riflessione, che ci porta ad aggiungere ancora qualcosa sull'argomento "informativa", anche se si tratta di considerazioni che hanno a che fare con i tre Comparti della Sezione 2°.
Ci aiutiamo anche qui con tre grafici costruiti come il precedente:

Notate come, ancora e principalmente nel corso degli ultimi tre anni, i Comparti 10 e 15 anni si siano differenziati quanto ad  ampiezza delle due classi rischiose.

Questo ha "cambiato faccia" alle caratteristiche delle linee d'investimento che oggi il Fondo offre agli iscritti: da tre linee (escludiamo quella garantita) con orizzonte temporale ben graduato ma con asset allocation  fortemente appiattita verso il "conservativo" (fino al 2012), a tre linee, oggi, ben diversificate, e tali da poter consentire, all'aderente che lo voglia, una buona opportunità di posizionarsi su diversi livelli di rendimento atteso. Una opportunità per gli iscritti più giovani.

Diciamo questo non per tessere le lodi degli Amministratori, ma per ricordare che la scarsa differenziazione dei comparti era stata da noi sottolineata già molto tempo addietro ed in varie occasioni.
Su questo blog - iniziato peraltro solo nel novembre 2013 - vedi per esempio il post del  18 aprile 14,  "Rendimento comparti Sezione 2° - Qualche considerazione 2° ".

Non vogliamo certamente sostenere che è stato grazie ai nostri interventi che il Fondo ha deciso queste variazioni.
Vogliamo solo sottolineare il fatto che noi ne abbiamo parlato, forse abbiamo "battuto" su un aspetto magari trascurato, abbiamo comunque motivato le nostre tesi con argomentazioni serie e fondate, e alla fine le cose sono cambiate.

Ogni uno tragga poi le considerazioni di causa-effetto che più lo convincono.

Ma questo ci rende convinti di una cosa: con il Fondo si può avere un confronto anche su argomenti "delicati" (tanto per dirne un paio: l'aliquota di retrocessione, o il livello delle performance dei comparti (quindi  dei sub-fondi) modesto se messo a confronto con fondi negoziali simili)  a condizione di essere in grado di sostenere le nostre tesi in maniera professionale con argomentazioni, appunto, serie e fondate.

In alternativa possiamo scegliere di "non disturbare il conduttore" e fare gli struzzi su questioni che a volte sono davvero molto importanti.

 


 

 

 

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